Dati rubati, virus e infiltrati nell'inchiesta di Milano, un arrestato: "Ho 800mila informazioni riservate in un hard disk"
Dati rubati, virus e infiltrati nell'inchiesta di Milano, un arrestato: "Ho 800mila informazioni riservate in un hard disk" Photo Credit: Fotogramma
27 ottobre 2024, ore 14:51
"Non è esagerato affermare che si tratta di soggetti che rappresentano un pericolo per la democrazia di questo Paese", ha scritto il pm di Milano Francesco De Tommasi negli atti dell'indagine. Nel mirino anche il Presidente del Senato La Russa
Si moltiplicano i dettagli dell'inchiesta di Milano sulle decine di migliaia di informazioni sensibili "rubate" da banche dati e inserite in dossier riguardanti personaggi pubblici. "Non è esagerato affermare che si tratta di soggetti che rappresentano un pericolo per la democrazia di questo Paese", ha scritto il pm di Milano Francesco De Tommasi negli atti dell'indagine. Proprio nelle carte si parla di "soggetti pericolosissimi perché, attraverso le attività di dossieraggio abusivo" con "la creazione di vere e proprie banche dati parallele vietate e con la circolazione indiscriminata di notizie informazioni sensibili, riservate e segrete, sono in grado di 'tenere in pugno' cittadini e istituzioni" e "condizionare" dinamiche "imprenditoriali e procedure pubbliche, anche giudiziarie".
Calamucci avrebbe avuto a disposizione 800mila informazioni, 15 terabyte di dati
Nunzio Samuele Calamucci, uno dei presunti capi di quella che viene definita una vera associazione per delinquere, avrebbe avuto "a disposizione" un "hard disk contenente ottocentomila Sdi", ossia informazioni acquisite dalla banca dati delle forze dell'ordine. "Ottocentomila Sdi, c'ho di là", diceva intercettato parlando a gennaio scorso con l'ex poliziotto Carmine Gallo. In un'altra conversazione del novembre 2023, sempre intercettata, Calamucci avrebbe avuto la preoccupazione di "mettere da parte", ossia trasferire dati, di "sei, sette milioni di chiavette che c'ho io". Secondo i pm aveva una "mole di dati da gestire enorme, pari almeno a 15 terabyte".
"Clonato l'indirizzo mail assegnato al Presidente Mattarella"
"Noi l'abbiamo spedita a venti persone, più tre mail, una mail intestata a Mattarella, con nome e cognome che se vanno a vedere l'account è intestato al Presidente della Repubblica". Parole di Nunzio Samuele Calamucci a Carmine Gallo, entrambi arrestati. Calamucci e Gallo, scrivono i magistrati, "lasciano intendere - di aver intercettato (...) un indirizzo email assegnato alla massima carica dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella o comunque di essere riusciti (...) a utilizzare abusivamente o a clonare il predetto account".
Nel mirino anche il Presidente del Senato La Russa
Ci sarebbero anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa e il figlio Geronimo tra le persone finite nel mirino della rete di presunti spioni. Dagli atti dell'indagine emerge un'intercettazione del maggio 2023 in cui Pazzali, negli uffici della sua società di investigazioni, chiede ai suoi di fargli un report sulla seconda carica dello stato: "Ignazio La Russa!", "diciotto luglio. esatto, abita in.." "E metti anche un altro se c"è... eh... come si chiama l'altro figlio? Eh...Geronimo" .