
Dazi, la premier Meloni istituisce una task force ma l’opposizione attacca: “Dilettanti allo sbaraglio” Photo Credit: Agenzia Fotogramma
03 aprile 2025, ore 16:14
A Palazzo Chigi riuniti d’emergenza i ministri Tommaso Foti, Giancarlo Giorgetti, Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso, con il vicepremier Antonio Tajani in collegamento e il collega Matteo Salvini in presenza. “Calma” è la parola d’ordine emersa dal summit
Prima ha annullato tutti gli appuntamenti del giorno, inclusa la missione in Calabria che sarebbe servita a inaugurare una caserma utilizzando un edificio sequestrato alla ‘Ndrangheta. Poi ha deciso di convocare a Palazzo Chigi un vertice d’emergenza sui dazi.
Meloni
Giorgia Meloni così ha preso in mano il dossier più scottante per il suo governo, perché riguarda l’obbligata reazione alla politica delle barriere doganali imposta da un leader, Donald Trump, che la presidente del Consiglio ha difeso per mesi, reputandolo punto di riferimento dei conservatori e sponda politica privilegiata della destra. Il colpo durissimo inflitto ieri dal Presidente americano alle economie europee impone una nuova impostazione. E la presidente del consiglio ha chiamato questa mattina a Palazzo Chigi i ministri Tommaso Foti, Giancarlo Giorgetti, Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso, con il vicepremier Tajani in collegamento e il collega Salvini in presenza. Nelle intenzioni la task force sul tema.
La necessità
In queste ore esiste una prima esigenza: quantificare i potenziali danni della nuova politica tariffaria decisa dagli Stati Uniti. Secondo passo, più politico, sarà quello di costruire una posizione italiana da portare in sede europea, perché la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen è pronta a reagire. E Roma deve stabilire l’intensità del sostegno a una reazione pesante di Bruxelles. Di questo si è discusso nell’incontro nella sede del governo. Anche perché battere un colpo è ormai un obbligo, visto che tra i settori più colpiti c’è anche l’agroalimentare, considerato fiore all’occhiello dell’eccellenza italiana nel mondo. E, dettaglio non irrilevante, filiera cruciale anche per il consenso del centrodestra.
Salvini
Ma il problema per Meloni è doppio, visto che oggi Matteo Salvini ha riunito la Lega e ha nuovamente ribadito la legittimità della posizione trumpiana. Un atteggiamento che costituisce una mina che minaccia la stabilità dell’esecutivo. Da parte sua il vicepremier, ministro e leader di Forza Italia Antonio Tajani annuncia “che la risposta europea sarà meno dura dei dazi Usa”. Mentre il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso predica calma e annuncia un prossimo summit con le associazioni di impresa “per valutare le contromisure”. E quella della prudenza è proprio la linea che emerge dalle indiscrezioni che sono seguite al vertice straordinario governativo: restare calmi, niente panico, nessuna reazione eccessiva, no alla guerra commerciale; ma rispondere in modo freddo e determinato ai dazi imposti dall'Amministrazione Trump, cercando la trattativa e tenendo a mente che con il nostro maggiore alleato l'obiettivo è quello di arrivare a zero dazi da entrambe le parti. E ricordare agli Usa che una guerra dei dazi sarebbe controproducente anche rispetto all'obiettivo Nato di aumentare considerevolmente la spesa militare dei paesi alleati; a partire dall'Italia, che si impegna comunque ad arrivare almeno al 2% del Pil. Ma le opposizioni accusano il governo di essersi fatto trovare impreparato ai dazi di Trump: “Si sapeva da tempo, sono dilettanti allo sbaraglio”.