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Con Ambra e Angelo Baiguini

Dazi, le borse mondiali crollano. L'Europa perde 890 miliardi in 3 ore. Trump "i dazi sono la cura"

Dazi, le borse mondiali crollano. L'Europa perde 890 miliardi in 3 ore. Trump "i dazi sono la cura"

Dazi, le borse mondiali crollano. L'Europa perde 890 miliardi in 3 ore. Trump "i dazi sono la cura"


Trema il modo finanziario sotto l'incertezza creata dalle barriere doganali imposte dall'Almerica. Gli indici asiatici sprofondano, Hong Kong chiude a -13. Trump insiste sulla bontà della politica commerciale: gli Usa sempre più forti. Ma Wall Street affonda

L’Europa manda in fumo 890 miliardi di euro in poco meno di 3 ore di contrattazioni

IN EUROPA

Lo tsunami dei dazi americani continua a scuotere i mercati mondiali, che subiscono l’incertezza per il futuro è il rischio di recessione globale. Sulla scia del crollo di Wall Street di venerdì e delle borse asiatiche di oggi, i listini europei scivolano ancora. Milano e Parigi, che hanno fatto fatica in avvio per eccesso di ribasso di gran parte dei titoli, perdono intorno al 6 per cento. Francoforte che è partita in calo di oltre il 9 percento, cede quasi il 7. Pesanti le perdite anche a Londra con un ribasso di quasi il 5 punti percentuali. Milano venerdì scorso aveva toccato i minimi dall’11 settembre, 2001 con l’attacco alle torri gemelle.

L’ASIA

Il crollo consistente degli indici asiatici contribuisce al caos dei mercati mondiali, Tokyo lascia sul tappeto quasi l’8 percento la terza maggiore flessione di sempre. In picchiata, con record negativo, i mercati di Hong Kong, che cede oltre il 13 percento. Male Seul -5.50 per cento. Ancora peggio Taiwan che perde quasi il 10 percento. Le borse hanno bruciato 5.200 miliardi di dollari in 2 giorni: giovedì e venerdì le sedute peggiori dal Covid.

L’ITALIA

La politica tenta di calmare le acque e cerca contromisure, ma ci si muove in ordine sparso. Tajani, il ministro degli esteri, a margine del Consiglio europeo sul commercio garantisce l’intenzione del governo di non voler mettere "in difficoltà" la Commissione con scelte autonome, ma insiste anche sul fatto che una guerra commerciale con Washington sarebbe esiziale e che è indispensabile trattare. Poi ricorda che domani, con il ministro Urso, incontrerà le imprese nazionali per concordare misure a tutela del sistema produttivo. Ribadisce anche che La visita di Meloni a Washington, prevista per il 16 aprile, potrà essere utile, in fine, conclude il ministro, sarà l’Ue a trattare. Inoltre, Tajani informa che in relazione ai dazi su acciaio e alluminio, una lista dei prodotti Usa che verranno colpiti da controdazi dall'Ue dovrebbe essere attiva "dal 15 aprile" prossimo, a margine del Consiglio Commercio a Lussemburgo

LA FRANCIA

"Noi siamo contrari a qualsiasi guerra commerciale, faremo di tutto per un confronto. L'obiettivo è negoziare questa escalation. Se non è possibile, di certo l'Ue reagirà fermamente. E' un momento molto pesante, importante per l'unità europea". Lo ha detto il ministro francese delegato per il Commercio, Laurent Saint-Martin, a margine del Consiglio Ue Commercio. In merito alla messa in campo dello strumento anti-coercizione da parte dell'Ue, il ministro ha spiegato: Bruxelles "non deve escludere alcuna opzione, anche se estremamente aggressiva"

LA GEMANIA

E Berlino avverte "L'Europa non si lascerà dividere adesso. Ciò significa che i Paesi non dovrebbero cercare di negoziare i vantaggi per se stessi, perché questo non gioverebbe a nulla. Abbiamo visto che i Paesi che in passato hanno cercato di farlo non sono stati risparmiati. La forza nasce dall'Unione." Lo ha detto il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck all'arrivo al Consiglio Ue Commercio. "è importante che questo Consiglio agisca con calma, con prudenza, ma anche con chiarezza e decisione. Questo significa rendersi conto di essere in una posizione di forza", ha aggiunto Habcek secondo cui va "valutato" lo strumento di anti-coercizione.

IN AMERICA

Intanto, Trump minimizza il crollo dei mercati e definisce i dazi "una cura" per l’economia degli Stati Uniti, mentre si preannuncia un avvio molto pesante di Wall Street. Intanto, Pechino accusa da tempo gli Stati Uniti di "bullismo" e "protezionismo", ripetendo sempre di essere contraria alle misure tariffarie. Il prezzo del petrolio ancora in calo dopo il tonfo di venerdì con 60,45 dollari al barile. Crollo dei bitcoin. Le criptovalute hanno cancellato quasi tutti i guadagni dalla vittoria elettorale di Donald Trump all'inizio di novembre



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