
Dazi, Meloni insiste: “Automotive colpita, stop al Green Deal”. Ma Schlein: “Governo ambiguo e impreparato” Photo Credit: Agenzia Fotogramma
04 aprile 2025, ore 15:30
La presidente del Consiglio in visita alla Nave Scuola Amerigo Vespucci a Ortona, in Abruzzo, torna a parlare delle mosse di Trump. E rilancia: “Va rivisto il patto di stabilità”. Molto critica la segretaria del Partito Democratico: “Esecutivo allo sbaraglio”
"Dobbiamo lavorare sulla competitività delle nostre imprese. Sappiamo che c'è il settore auto colpito dai dazi in maniera importante, quindi forse dovremmo ragionare sul sospendere le norme del Green Deal relative al settore dell'automotive". Torna a parlare di dazi, Giorgia Meloni, a margine della sua visita della Nave Scuola Amerigo Vespucci a Ortona. La premier oggi è in Abruzzo, ma le mosse americane sono sempre in cima all’agenda di palazzo Chigi.
L’automotive
E il suo primo riferimento è al settore dell’automotive, colpito dai dazi in maniera forte, e sottoposto alle nuove regole europee sull’ambiente. “Il governo è al lavoro, sta facendo uno studio sull'impatto settore per settore, vedrà la settimana prossima i rappresentanti di tutte le categorie produttive per confrontare le nostre valutazioni con le loro. Ragioniamo insieme per capire quali possano essere le soluzioni, a livello italiano, europeo e in una trattativa che va aperta con gli Stati Uniti per cercare soluzioni e arrivare a rimuovere tutti i dazi e non a moltiplicarli" spiega la premier.
Il Patto di Stabilità
Meloni torna poi a insistere sul patto di stabilità da modificare: “C'è poi un tema aperto rispetto al patto di stabilità, c'è una norma che si chiama clausola generale di salvaguardia, forse dovremmo fare una valutazione ulteriore su come è stato indicato il patto di stabilità. C'è una materia energetica che è fondamentale, la riforma del mercato elettrico per esempio è una cosa importante ma bisogna accelerare sull'energia, forse bisogna essere un po' più decisi e coraggiosi. Quindi intanto ragioniamo anche di che cosa noi possiamo fare sfruttando una difficoltà per farla diventare anche un modo per fare passi avanti importanti in una fase che lo richiede” dice la presidente del Consiglio. "Sono ovviamente preoccupata, è un problema che va risolto. Non ne farei la catastrofe che sto ascoltando in questi giorni che mi preoccupa paradossalmente più del fatto in sé. Parliamo di un mercato importante, quello Usa, che vale circa il 10% della nostra esportazione. Non smetteremo di esportare negli Usa, ma attenzione all'allarmismo che sto vedendo in queste ore" aggiunge.
Schlein
Molto critica dall’opposizione la segretaria del Pd Elly Schlein: "Siamo ulteriormente preoccupati dalla Guerra commerciale che è stata annunciata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. È evidente che un paese con vocazione all'export come il nostro rischia di pagare un prezzo altissimo, e rischiano di pagarlo soprattutto industrie, imprese, lavoratrici e lavoratori italiani. Spiace dover notare come l'ambiguità del governo di Meloni ci faccia trovare completamente impreparati rispetto a questa sfida" ha detto da Perugia. "Il governo spagnolo di Pedro Sanchez ha immediatamente messo in campo 14 miliardi di euro per sostenere le imprese e le famiglie e proteggerle dalle conseguenze di questa guerra commerciale- ha ricordato Schlein- mentre qui fino a ieri Meloni usava ancora il condizionale, per l'incapacità di andare in contraddizione con l'amico Trump hanno minimizzato, hanno continuato a minimizzare anche ieri". Per questo, ha proseguito la segretaria dem, "noi chiediamo subito al governo di prendere risposte e soprattutto di farlo in una cornice unitaria europea. Serve avere i nervi saldi, rispondere in maniera unitaria, con risposte mirate e proporzionate, coraggiose, ma serve anche anticipare gli effetti di questi dazi".