Dazi, negli Usa dimezzato export di parmigiano
15 febbraio 2020, ore 21:00
Avvantaggiato il falso made in Italy, dal Parmesan al Borgonzola
Le esportazioni di Parmigiano Reggiano e Grana Padano negli Stati Uniti "sono praticamente dimezzate nei due mesi successi all'entrata in vigore dei dazi il 18 Ottobre 2019". A renderlo noto è un'analisi della Coldiretti divulgata in occasione della nota del dipartimento del Commercio Statunitense che conferma per l'Italia l'applicazione di tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Provolone, Asiago, Fontina, ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. Le esportazioni di Parmigiano reggiano e Grana Padano negli Usa dopo i dazi, afferma Coldiretti, "sono crollate rispetto all'anno precedente del 54% a novembre e del 43% in dicembre" ma effetti negativi si sono verificati anche negli altri settori interessati, secondo l'analisi dalla quale emerge che ad avvantaggiarsene è stato il falso made in Italy, dal Parmesan al Provolone fino al Borgonzola. "Un impatto pesante anche se almeno per i prossimi 120 giorni l'importante lavoro diplomatico che è stato svolto ha scongiurato la minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy, dal vino all'olio fino alla pasta, che erano inizialmente ricompresi nella black list messa sotto osservazione dall'Amministrazione Trump", ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini impegnato in un lavoro di squadra con il commissario Ue al commercio Phil Hogan e con il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova. "Occorre riprendere la via del dialogo con gli Usa ma anche attivare al più presto aiuti compensativi ai settori che restano colpiti e che per l'Italia rappresentano in valore più del 10% del totale delle esportazioni in Usa", ha concluso.