24 maggio 2022, ore 20:00
Il testo sarà varato dall'Aula di Palazzo Madama il 30 maggio, entro il termine del 31 chiesto nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, in una lettera inviata al presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Probabilmente senza fiducia
Dopo settimane di blocco, la commissione Industria del Senato ha iniziato a votare sul ddl Concorrenza. L'intesa sui balneari è vicina, il governo ha proposto una mediazione che i partiti della maggioranza stanno valutando, ma Movimento 5 stelle e Forza Italia assicurano che l'accordo sulle gare per le concessioni e sugli indennizzi agli imprenditori che dovessero perderle è ormai a un passo. Il testo sarà varato dall'Aula di Palazzo Madama il 30 maggio, entro il termine del 31 chiesto nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, in una lettera inviata al presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Se con o senza la fiducia non è ancora certo, ma l'ipotesi sembra sfumare. FI lo considererebbe "un piccolo schiaffetto alla maggioranza", come ha detto la capogruppo Annamaria Bernini al termine della lunga riunione di maggioranza durante la quale i rappresentanti del governo hanno illustrato la loro proposta, che prevede il differimento di un anno del termine delle concessioni in essere - fissato al 31 dicembre del 2023 - "in presenza di ragioni che impediscano la conclusione della procedura selettiva" come "un contenzioso o difficoltà oggettive legate all'espletamento della procedura stessa". Fino alla fine del 2024, dunque, "l'occupazione dell'area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima".
I risarcimenti
L'altro tema ancora oggetto di riflessione riguarda i risarcimenti. Nel testo presentato dal vice ministro al Mise, Gilberto Pichetto Fratin, si afferma che "l'indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante" dovrà tenere conto "della perdita dell'avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico, del valore residuo dei beni immobili oggetto di investimenti per l'esercizio dell'impresa, calcolato sulla base delle scritture contabili ovvero di perizia giurata redatta da un professionista abilitato, che ne attesta la consistenza". Restano fuori invece le strutture abusive. Eventuali ristori, si legge ancora nel documento, saranno infatti attivati "sempre che sussista un titolo legittimo per i beni per la cui realizzazione o utilizzo nell'attività di impresa sia richiesto un titolo abilitativo, compresa ove prevista la comunicazione o la segnalazione dell'autorità amministrativa".
Il governo
L'accordo di massima raggiunto in mattinata soddisfa il governo. Federico D'Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha definito la giornata "molto positiva. C'è stato un lavoro comune tra Parlamento e governo e mi auguro che oggi riusciremo a fare grandi passi in avanti per approvare il testo entro e non oltre il 31 maggio, come ha chiesto il presidente Draghi. Vogliamo chiudere un provvedimento importantissimo per il Pnrr, su questo si basano le risorse economiche destinate al nostro Paese". Sulla fiducia il ministro non si è espresso, ma la maggioranza vorrebbe evitarla. "Vorremmo evitare che si desse un messaggio di contrapposizione con il governo, non è così", ha sottolineato ancora Bernini. "Siamo riusciti ad arrivare a un risultato. Siamo molto avanti su temi importanti e anche sul tema delle concessioni balneari stiamo finalizzando. C'è stato un forte impegno da parte del Parlamento che ha gestito una mole immensa di lavoro, tra Senato e Camera. Non siamo mai stati di ostacolo, non lo saremo ora - ha assicurato - Speriamo che il governo non metta la fiducia perché non sarebbe un bel segnale, sarebbe un piccolo schiaffetto al Parlamento tornare al primo testo senza tenere conto del nostro lavoro".
I partiti
Anche Mariolina Castellone, capogruppo del Movimento 5 stelle, ha usato parole di ottimismo: "Iniziamo a votare, si parte in commissione. Si chiude a breve", ha affermato confermando che anche sui balneari "la sintesi è davvero vicinissima, ci siamo". Positivo anche il commento del Partito democratico. "E' un momento decisivo per il Paese e per ricevere le ingenti risorse europee del Recovery Fund. Il Pd sostiene con convinzione l'azione del governo, ritiene positivo il lavoro compiuto dal Parlamento e auspica che tutte le forze politiche che sostengono l'esecutivo siano responsabili nel rispetto dei tempi", ha dichiarato Simona Malpezzi, presidente del gruppo dem. Critica la posizione di Fratelli d'Italia: "Avevamo chiesto il massimo del tempo possibile per la discussione. Non ci è stato concesso - ha detto il capogruppo Luca Ciriani - Praticamente la maggioranza decise di cosa si può parlare, chi deve parlare e quando".