Ddl sicurezza, stretta del governo sulla cannabis light, equiparata a quella normale

Ddl sicurezza, stretta del governo sulla cannabis light, equiparata a quella normale

Ddl sicurezza, stretta del governo sulla cannabis light, equiparata a quella normale


01 agosto 2024, ore 17:00

A rischio 11 mila posti di lavoro, ritirata invece la proposta della Lega per vietare l'immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari

Tra le proposte di modifica approvate c'è la stretta sulla cannabis light che, di fatto, viene equiparata a quella non light. Si sancisce così il divieto all'importazione, alla cessione e alla vendita di infiorescenze, resine e oli della canapa, anche quella a basso contenuto di Thc: si equipara  quindi il trattamento della cannabis light a quello della cannabis con più alte concentrazioni di principio attivo e la violazione della prescrizione viene infatti punita con le sanzioni previste dal Testo unico sugli stupefacenti. Ritirata invece la proposta della Lega per vietare l'immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. I leghisti hanno ritirato anche gli emendamenti sulla castrazione chimica per gli stupratori, sul reato integralismo e sull'obbligo di sermoni religiosi solo in lingua italiana. Approvato, inoltre, un emendamento che introduce le bodycam per le forze di polizia. «Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro Paese» così, su X,  il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, che aggiunge: "Il governo Meloni, in preda alla furia ideologica, cancella una filiera tutta italiana, 11mila posti di lavoro. E pensano anche di aver fatto la lotta alla droga". "Equiparare la cannabis light a quella con Thc è un gravissimo errore e il governo stanotte, stavolta sì con il favore delle tenebre, ha deciso di azzerare un settore produttivo che fattura oltre 500 milioni all'anno", spiega Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura. Di segno opposto, le reazioni della maggioranza. «Giuste le norme per stroncare il mercato della cosiddetta cannabis light. Vanno approvate nell'Aula della Camera e poi al Senato. Chi difende la cannabis light difende sostanzialmente attività ambigue e pericolose» afferma il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.


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