Deborah Compagnoni compie oggi cinquanta anni, campionessa nella vita dopo aver dominato nello sci
04 giugno 2020, ore 14:00
Cinquant’anni per Deborah Compagnoni: la regina dello sci, protagonista di Olimpiadi e Mondiali negli Anni 90 si dedica alla famiglia, all’arte e alla beneficenza
Campionessa, anche nella vita
Quanta sostanza c’è in Deborah Compagnoni! Regina delle nevi in gioventù, donna elegante e solida adesso che compie cinquant’anni. Per una volta possiamo affermare che non c’è fumo, ma tanto arrosto. La valtellinese è ancora adesso la sciatrice italiana più vincente di sempre, nonostante una carriera costellata da infortuni, anche gravi. Ha vinto l’oro in tre Olimpiadi diverse. Quando ha smesso di gareggiare, si è dedicata a formare una famiglia, si è allontanata dai riflettori. Mai una polemica, mai un social usato a sproposito. Tanta beneficienza, ma senza pubblicità.
Una promessa mantenuta
Deborah Compagnoni nasce il 4 giugno 1970 a Bormio, ma cresce a Santa Caterina Valfurva. Già a livello giovanile, si mette in evidenza come una promessa dello sci. E la promessa viene mantenuta, nonostante a diciotto anni si rompa il ginocchio destro e rischi la vita per un blocco intestinale. Nel 1992 la prima vittoria in coppa del mondo, nel Super G di Morzine, in Francia; ne seguiranno altre quindici, in tre specialità. Nello stesso anno nel giro di due giorni vive alle Olimpiadi di Albertville la gioia incontenibile e il grande dolore: il 18 febbraio conquista la medaglia d’oro in Super G, ma dopo ventiquattro ore scivola durante il Gigante e si rompe i legamenti del ginocchio sinistro. Nella zona del traguardo si sentivano le sue urla di dolore. Ma quelle lacrime l’hanno spinta verso la rinascita e la consacrazione.
Il binomio Tomba-Compagnoni
Nel 1994 nuova Olimpiade (a Lillehammer, in Norvegia) e nuova medaglia d’oro in Gigante. Ma è tra il 1996 e il 1998 che Deborah Compagnoni diventa in assoluto la regina delle nevi, pressoché imbattibile, soprattutto in Gigante; l’alter ego al femminile di Alberto Tomba, naturalmente solo sul piano tecnico, perché dal punto di vista della personalità i due erano come il giorno e la notte: spaccone, casinista, sopra le righe lui; seria, professionale, modesta lei; forse per questo si stavano molto simpatici e si sussurra anche di un breve flirt. Quel che è certo è che per anni il binomio Tomba-Compagnoni ha portato lo sci italiano a livelli di popolarità altissima.
Gli anni d’oro
Nel 1997 Deborah è la prima italiana a conquistare una coppa del mondo di specialità, ovviamente in Gigante. Nel 1998 alle Olimpiadi di Nagano (in Giappone) non soltanto vince l’oro in Gigante, ma sfiora l’impresa anche nello Slalom Speciale, medaglia d’argento a soli sei centesimi dal miglior tempo. Non soltanto Olimpiadi, ci sono anche i trionfi ai Mondiali: nel 1996 sulle nevi spagnole di Sierra Nevada oro in Gigante, nel 1997 doppietta da sogno al Sestriere, sul gradino più alto del podio sia in Slalom Speciale sia in Gigante.
La nuova vita
Deborah Compagnoni si è ritirata dalle gare quando ancora non aveva compiuto ventinove anni. Aveva capito che il meglio lo aveva dato, che gli infortuni iniziavano a farsi sentire. Non è restata nell’ambiente, ha rinunciato alle luci dei riflettori. Non ha voluto una vita da ex, se ne è costruita un’altra da vivere da protagonista. Sposata con Alessandro Benetton, si è trasferita a Treviso, ha avuto tre figli che ora hanno 20, 17 e 14 anni, i primi due studiano negli Stati Uniti. E’ diventata una appassionata e una esperta di arte e dedica molto tempo ad attività benefiche, soprattutto per raccogliere fondi a sostegno dei bambini malati di leucemia