Denatalità: l’Istat fotografa il trend negativo delle nascite e della fecondità in Italia

Denatalità: l’Istat fotografa il trend negativo delle nascite e della fecondità in Italia

Denatalità: l’Istat fotografa il trend negativo delle nascite e della fecondità in Italia   Photo Credit: agenzia fotogramma


21 ottobre 2024, ore 14:30

Il report mette di nuovo al centro il cosiddetto inverno demografico. Trend in calo dal 2008: dopo la piccola ripresa post-pandemia, i dati tornano a scendere.

Il trend negativo è certificato dal rapporto dell’Istat su natalità e fecondità della popolazione residente italiana. L’anno scorso sono nati 6 bambini ogni mille residenti; rispetto all’anno precedente sono rimaste vuote 13mila culle. Le nascite sono state 379.890 registrando un calo del 3,4%. I dati segnalano un andamento negativo anche per l’anno in corso: tra gennaio e luglio i nati sono stati 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.

QUALCHE DATO

Il tema della denatalità ancora in primo piano, dunque. Il calo delle nascite è stato del 34,1% rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi superava le 576 mila unità, rappresentando il più alto valore dall’inizio degli anni 2000. Diminuiscono i primogeniti registrando nel 2023 un - 3,1% rispetto al 2022 e ritornano ai livelli del 2021. L'aumento dei primogeniti osservato nel 2022 sul 2021 ha costituito una breve parentesi di ripresa - viene sottolineato – determinata dal recupero di progetti riproduttivi rinviati nel periodo pandemico. I secondi figli diminuiscono del 4,5% e quelli di ordine successivo dell'1,7% In riduzione anche il numero di bambini con genitori stranieri. I nati da coppie con almeno un genitore straniero sono 80.942, in calo dell’1,5% sul 2022.

UNA FOTOGRAFIA PREOCCUPANTE

La fotografia demografica dell’Istat mostra che in media si diventa mamme a quasi 32 anni, comunque in età compresa tra i 15 e i 49 anni. E si partoriscono 1.20 figli a testa, meno di un figlio e mezzo. Nel 2022 erano 1,24, nell’anno in corso la media è di 1,21. Il calo ha a che fare con la bassa tendenza delle donne ad avere figli, causata da cambiamenti strutturali e da un calo generalizzato della fecondità, dice il report. Le donne ancora in età fertile appartengono all'epoca del cosiddetto baby-bust, ovvero le nate tra il 1976 e il 1995, durante il quale la fecondità scese da oltre 2 al minimo storico di 1,19 figli per donna.

I NOMI CHE PIACCIONI

Il nome più scelto dai genitori per i maschietti è stato Leonardo, in seconda posizione c’è Edoardo. Stabile Tommaso al terzo posto, mentre Francesco esce dal podio perdendo due posizioni e attestandosi al quarto posto. Mentre è Sofia il nome preferito per le femminucce, ma è andato forte anche Aurora. In terza posizione Ginevra, che sale dalla quarta, mentre in quarta posizione prende il suo posto Vittoria. Giulia, in uscita dalla terza posizione del podio dell'anno scorso, scivola in quinta.


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