Di Maio a RTL 102.5, governo non vuole uscire da euro

Di Maio a RTL 102.5, governo non vuole uscire da euro

Di Maio a RTL 102.5, governo non vuole uscire da euro


22 ottobre 2018, ore 09:03 , agg. alle 10:15

Il ministro del Lavoro e vice presidente del Consiglio ospite a Non Stop News, idea di Grillo sul Presidente della Repubblica

Il Vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio è stato ospite questa mattina ai microfoni di Non Stop News. Interrogato sulla festa dell’Italia a Cinque Stelle e sulle dichiarazioni di Beppe Grillo sul Presidente della Repubblica, il ministro del Lavoro ha detto: "Sono contento di questi giorni di Italia a Cinque Stelle, abbiamo fatto il record di affluenza di sempre; non era una festa e basta, era sempre l’occasione per tutti di poter lanciare le proprie idee. Grillo, ovviamente, ha esposto una propria idea, un’idea che in questo momento non è nel contratto di Governo, quindi non è che adesso ci lanciamo in una grandissima riforma costituzionale sui poteri del Presidente della Repubblica perché non è negli accordi". Quindi, a proposito della manovra e della reazione critica ad essa dell’Europa: "Io non sono assolutamente preoccupato, manderemo una lettera alla Commisione Europea in cui ribadiremo le ragioni della nostra manovra: quota cento per superare la Fornero, pensione di cittadinanza per le minime che vanno a 780 euro, reddito di cittadinanza per trovare un lavoro a chi non lo trova, i rimborsi ai truffati dalle banche, l’ abbassamento delle tasse per le partite IVA e le imprese che investono e assumono avranno un IRES al 15% e non al 24%. Questo è il nostro obiettivo, spiegheremo le ragioni ma spiegheremo che siamo disponibili a sederci al tavolo per riconoscere come interlocutori le istituzioni europee perché in questo momento c’è anche la percezione di un Governo che non vuole neanche interloquire con le istituzioni europee, vuole farsi i fatti suoi e basta. No, noi vogliamo restare nell’Unione Europea e l’euro, quindi dobbiamo parlare con quelle persone, con i commissari europei, parleremo con la Commissione, ci confronteremo per spiegare le ragioni di questo 2.4% perché sembra che abbiamo fatto 2.4 di deficit ma in realtà per le tasse che ci avevano lasciato quelli di prima e i debiti che ci hanno lasciato noi eravamo già al 2%, noi al massimo abbiamo aumentato il deficit di 0.4, il 2 se lo sono presi quelli di prima".
Sullo spread: “Da quando si è insediato questo governo lo spread si è impennato, ora non lo dico per questione di complotti perché parlando in ambienti finanziari c’è una paura di fondo che questo Governo voglia uscire dall’euro e mi dicevano in molti ambienti finanziari legati anche alla BCE che questa sola paura che il Governo italiano possa voler uscire dall’euro vale almeno 100 punti di spread. Allora nei prossimi giorni continueremo a spiegare che non c’è nessuna volontà di uscire dall’euro, anzi io sono diventato capo politico del Movimento portandolo fuori da questa idea di voler uscire dall’euro, dall’Europa non siamo mai voluti uscire". Infine, prima di ribadire che il rapporto con Salvini è stato ricucito e che “ci capiamo al volo”, Di Maio è tornato sul caso della ‘manina’: "Grazie all'allarme lanciato nel Decreto Fiscale non c’è nessun condono per i reati di auto riciclaggio, per false fatture, e non c’è nessuno scudo fiscale per i soldi portati alliestero, quindi credo che il risultato sia stato raggiunto. Ora, quale è stata la dinamica? Allora è stato dolo o solo errore di traduzione dei termini dell’accordo? Secondo me il miglior modo per scoprirlo è rendere più trasparente le procedure del Consiglio dei Ministri".