Diciottenne ucciso a Napoli: non lasciarmi, ecco cosa ha detto all'amico che lo ha ferito a morte

Diciottenne ucciso a Napoli: non lasciarmi, ecco cosa ha detto all'amico che lo ha ferito a morte

Diciottenne ucciso a Napoli: non lasciarmi, ecco cosa ha detto all'amico che lo ha ferito a morte   Photo Credit: agenziafotogramma.it


12 novembre 2024, ore 16:30

La circostanza riferita al Gip dal 19 enne indagato per omicidio colposo. Nella corsa verso l'ospedale, il giovane ferito aveva accanto proprio l'amico che sostiene di aver sparato per errore

Le ultime drammatiche parole di Arcangelo, morto a soli 18 anni per mano dell’amico Renato Caiafa, suo coetaneo sono state rivolte proprio a lui: "Rena', non mi lasciare". Un particolare straziante riferito dal giovane nel corso dell’udienza per la convalida del fermo che si è svolta stamattina in Procura a Napoli.

Indagato per omicidio colposo, il 19enne resta in carcere

Ha confermato quanto aveva già dichiarato in questura il 19enne Renato Caiafa, durante l'udienza di convalida del fermo che la Polizia di Stato gli ha notificato per il porto, la detenzione e la ricettazione dell'arma che la notte tra venerdì e sabato scorsi ha ferito a morte il suo amico 18enne, Arcangelo Correra, poi deceduto in ospedale. Il ragazzo - che è indagato per l'omicidio colposo di Correra - ha ripetuto anche al giudice di avere trovato la pistola sulla ruota di un'auto parcheggiata e che, mentre la stava maneggiando è partito il colpo poi risultato fatale. Al gip Renato Caiada ha voluto riferire anche le ultime parole pronunciate dall'amico, mentre di corsa lo stavano accompagnando all'ospedale Vecchio Pellegrini. Il diciottenne non è riuscito però a salvarsi ed è morto, qualche ora dopo.

Fermo non convalidato

Il gip non ha convalidato il fermo ma ha disposto comunque la detenzione in carcere per il diciannovenne. Il suo avvocato difensore aveva chiesto una misura più tenue, cioè gli arresti domiciliari, ritenendo non concreto il pericolo di fuga,  dal momento che  il ragazzo si è presentato spontaneamente in Questura, senza attendere che la polizia lo andasse a cercare.  Ieri l'appello della mamma del 19enne, "Lo Stato ci aiuti a salvare i nostri figli", aveva detto la donna.


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