Dieci anni dopo Inter-Barcellona, Materazzi svela i retroscena dell'aggressione a Balotelli negli spogliatoi

Dieci anni dopo Inter-Barcellona, Materazzi svela i retroscena dell'aggressione a Balotelli negli spogliatoi

Dieci anni dopo Inter-Barcellona, Materazzi svela i retroscena dell'aggressione a Balotelli negli spogliatoi


A scatenare l’ira dei giocatori nerazzurri non fu tanto la maglia gettata a terra da Balotelli, ma il fatto che avesse dichiarato prima della partita la sua volontà di giocare male

Che notte, quella notte

Stadio Giuseppe Meazza, 10 aprile 2010. Lunedì prossimo saranno passati dieci anni. Ma i tifosi nerazzurri si ricordano bene di quell’Inter-Barcellona. Finì 3-1 per la squadra di Mourinho. E quella viene unanimemente considerata coma la partita più esaltante dell’Inter moderna. Più della finale di Madrid contro il Bayern Monaco, giocata poco più di un mese dopo e vinta 2-0, con conquista della Champions League dopo 45 anni di attesa e annesso storico triplete.

Barcellona stellare, ma battuto

Quel Barcellona era davvero la squadra più forte del mondo, superiore a quello attuale. I blaugrana giocavano a memoria, associando l’applicazione della dottrina di Guardiola e l’immensa qualità tecnica degli interpreti in campo. Oltre a Messi, che c’è ancora adesso, in attacco c’era Ibrahimovic (che aveva lasciato l’Inter per vincere qualcosa a livello internazionale, a volte il destino è beffardo) a centrocampo giganteggiavano Xavi e Iniesta, in difesa ringhiava Puyol schierato a fianco di Piqué. L’inizio della partita sembrava seguire “il corso delle cose”: al diciannovesimo minuto Pedro aveva portato in vantaggio il Barça. Poi però c’era stata la rivoluzione: pareggio quasi immediato di Sneijder, poi a inizio ripresa gol sorpasso di Maicon e terzo sigillo di Milito. Nell’ultima mez'zora eroica resistenza, con Julio Cesar, ma anche Lucio, sugli scudi.

La nota stonata

Abbiamo seguito centinaia di partite a san Siro, poche volte abbiamo vissuto quel clima da serata perfetta; una situazione simile si era creata nel 1989 in Milan-Real Madrid 5-0, anche quella era una semifinale di Coppa dei Campioni. Per l’Inter c’era ancora da giocare la difficilissima gara di ritorno al Camp Nou; e poi l’eventuale finale. Ma da quel momento i nerazzurri hanno capito che potevano crederci. In quella notte però ci fu una nota stonata: l’ingresso in campo di Mario Balotelli al posto di Milito, a un quarto d’ora dalla fine. In un momento topico in cui tutti stavano dando il massimo e anche qualcosa di più, Balotelli entrò svogliato e supponente e mise a rischio l’impresa costruita dai suoi compagni. Fischiato dai tifosi, si tolse la maglia e la gettò a terra. Forse Mario era deluso per non aver giocato dall’inizio, visto come è andata sicuramente Mourinho aveva preso la giusta decisione.

La resa dei conti nello spogliatoio

A fine partita, Balotelli venne letteralmente aggredito dai compagni nello spogliatoio. Marco Materazzi lo sollevò di peso e gli diede una lezione. Ora a quasi dieci anni di distanza, il difensore ha svelato cosa successe davvero. Lo ha fatto in una chat con lo chef Davide Oldani, grande tifoso interista. Ed ecco cosa ha raccontato Materazzi: “Io voglio bene a Mario, ma una volta nella famosa partita della maglia gettata a terra contro il Barcellona, se l’era proprio meritata. Oggi siamo tornati a essere più che amici, praticamente fratelli. In quella circostanza fece una cosa che non doveva fare, giocare male; il discorso della maglietta passò in secondo piano. Prima della partita, sul pullman ci disse che sarebbe entrato e avrebbe giocato male. A quel punto gliele promisi. Quando entrò, fece un’azione tirando da fuori anziché andare in contropiede: c’era Milito in panchina che lo voleva ammazzare. Noi credevamo in lui, fece tanti gol con i quali contribuì alla vittoria finale. Dopo il Barça dissi a Mourinho di schierarmi nelle partitelle contro Balotelli. Così in pochi secondi se ne sarebbe andato negli spogliatoi...”.


Argomenti

balotelli
barcellona
inter
materazzi

Gli ultimi articoli di Paolo Pacchioni

  • COPPA DAVIS, L’ITALIA BATTE ANCHE L’OLANDA ED CHIUDE AL PRIMO POSTO DEL GIRONE

    COPPA DAVIS, L’ITALIA BATTE ANCHE L’OLANDA ED CHIUDE AL PRIMO POSTO DEL GIRONE

  • TENNIS, ITALIA QUALIFICATA ALLA FINAL EIGHT DI COPPA DAVIS GRAZIE AL BRASILE

    TENNIS, ITALIA QUALIFICATA ALLA FINAL EIGHT DI COPPA DAVIS GRAZIE AL BRASILE

  • COPPA DAVIS, A BOLOGNA L’ITALIA BATTE ANCHE IL BELGIO 2-1

    COPPA DAVIS, A BOLOGNA L’ITALIA BATTE ANCHE IL BELGIO 2-1

  • COPPA DAVIS, OGGI ITALIA-BELGIO, CHI VINCE VEDE I QUARTI

    COPPA DAVIS, OGGI ITALIA-BELGIO, CHI VINCE VEDE I QUARTI

  • Nations League, l'Italia concede il bis e batte anche Israele, 2-1 firmato da Frattesi e Kean

    Nations League, l'Italia concede il bis e batte anche Israele, 2-1 firmato da Frattesi e Kean

  • Il riscatto dell'Italia, a Parigi grande successo in rimonta degli Azzurri, 3-1 alla Francia

    Il riscatto dell'Italia, a Parigi grande successo in rimonta degli Azzurri, 3-1 alla Francia

  • Tennis, Sinner batte anche Medvedev, ora è in semifinale agli Us Open

    Tennis, Sinner batte anche Medvedev, ora è in semifinale agli Us Open

  • Nuovi attacchi sull'Ucraina, colpita Leopoli; e si dimette il ministro degli esteri Kuleba

    Nuovi attacchi sull'Ucraina, colpita Leopoli; e si dimette il ministro degli esteri Kuleba

  • US Open, Jannick Sinner batte in tre set l'americano Paul e vola ai quarti: affronterà Medvedev

    US Open, Jannick Sinner batte in tre set l'americano Paul e vola ai quarti: affronterà Medvedev

  • Il diciassettenne che ha sterminato la famiglia: "In casa mi sentivo un estraneo, covavo questa cosa da un po'"

    Il diciassettenne che ha sterminato la famiglia: "In casa mi sentivo un estraneo, covavo questa cosa da un po'"