27 novembre 2020, ore 11:20 , agg. alle 13:54
Maradona è stato seppellito nel cimitero di Bella Vista, alla periferia di Buenos Aires, dove riposano anche i genitori, la famiglia dell'ex Pibe de Oro lancia accuse sui soccorsi in ritardo
Maradona seppellito accanto ai genitori
Diego Armando Maradona è stato seppellito, ieri sera, nel cimitero privato di Bella Vista, che si trova alla periferia di Buenos Aires. Lì riposano anche i genitori dell'ex campione argentino, Don Diego Maradona senior e mamma Dalma Salvora Franco. Ad accompagnare il corteo funebre una folla immensa che aveva in precedenza reso omaggio alla salma nella camera ardente allestita all'interno della Casa Rosada, la sede del palazzo presidenziale. Non sono mancati momenti di grande tensione tra la folla e la polizia impegnata per gestire l'ordine e la sicurezza.
Il ricordo commosso dei napoletani
La città che lo ha adottato, Napoli, ha voluto tributargli un ultimo omaggio, seppur a distanza. Sui balconi e le finestre delle case, di tutti i quartieri, sono stati messi lumini e candele e, alle 21.00, un lungo applauso ha unito zone popolari e borghesi, dalla Sanità a Posillipo, dai Quartieri Spagnoli al Vomero. Poi, fuori dallo stadio San Paolo, che presto porterà il suo nome, l'abbraccio della gente, dei tifosi, della Curva B. In campo la vittoria del Napoli sul Rijeka, in Europa League, dedicata proprio al mito venuto da Lanus.
I fiori di Insigne e Mertens
Lorenzo Insigne, capitano attuale del Napoli, accompagnato dal magazziniere Tommaso Starace, vera e propria istituzione in casa azzurra, ha deposto un mazzo di fiori all'esterno dello stadio San Paolo, prima della partita di Europa League. Non è stato questo l'unico tributo dei giocatori a Maradona. Infatti, la scorsa notte, Dries Mertens, giocatore tra i più amati dal tifo partenopeo, ha raggiunto, in privato, i Quartieri Spagnoli, in via Emanuele De Meo, dove si trova il murales di Diego, e si è fermato qualche minuto a pregare per l'ex campione argentino.
Le polemiche sulle cure e sui soccorsi
La morte di Maradona è stata accompagnata da molte polemiche sulle sue ultime ore. L'avvocato Matias Morla, amico personale e cognato di Diego, ha denunciato come "inspiegabile" il fatto che, per 12 ore, Maradona sia stato lasciato solo dal personale sanitario che doveva assisterlo. Ed ancora, la prima ambulanza chiamata dai familiari è arrivata alla villa di Tigre, dove l'ex calciatore argentino era in convalescenza, con mezz'ora di ritardo rispetto alla chiamata d'urgenza. Sul fuoco delle polemiche soffia anche Alfredo Cahe, storico medico personale del Pibe de Oro, che ha criticato, senza mezzi termini, le ultime terapie a cui è stato sottoposto Diego. Maradona, ha precisato Cahe, doveva restare nella clinica dove è stato operato al cervello, ad inizio di novembre, per ridurre un ematoma subdurale, causato da un edema polmonare. Aveva bisogno di una struttura altamente specializzata. Non solo, lo stesso Cahe ha sollevato molti dubbi su come è stato condotto l'intervento chirurgico alla testa. Tutto questo mentre, settimana prossima, dovrebbero arrivare i risultati definitivi degli esami tossicologici, effettuati sul corpo di Maradona, per capire se abbia abusato di farmaci o droghe prima di morire.
Il mistero sull'eredità
Secondo un giornalista argentino, Luis Ventura, Diego Maradona sarebbe morto quasi in povertà, nonostante avesse guadagnato cifre da favola durante e dopo la carriera da calciatore. Nel mirino, in particolare, il denaro avuto per il periodo da allenatore a Dubai. Il suo patrimonio, qualcuno dice vicino ai 300 milioni di dollari, si sarebbe sgretolato in pochi anni. I tanti gesti di grande bontà di Diego, le sue spese pazze e l'opportunismo di manager e presunti amici, con lui esclusivamente per convenienza, hanno contribuito a ridurre all'osso la liquidità dell'argentino. Restano "solo", si fa per dire, gli investimenti fatti in giro per il mondo in appartamenti, edifici e palazzi. Moglie, figli, fidanzate, ex e attuali, e fratelli vari, sono avvisati.