09 giugno 2019, ore 20:00
Secondo uno studio, le cellule pancreatiche produttrici di insulina non sono, nella fase iniziale della malattia, danneggiate irreversibilmente
Perdere peso e non riguadagnarlo può potenzialmente portare ad una remissione del diabete di tipo 2 e la ragione sta nel fatto che le cellule pancreatiche produttrici di insulina non sono, nella fase iniziale della malattia, danneggiate irreversibilmente. Lo dimostra un nuovo studio su oltre 300 pazienti seguiti dal 2014 al 2017, 'DIRECT', presentato al congresso dell'Associazione americana di diabetologia (Ada), che conferma la relazione tra peso e scomparsa della malattia sostenuta da precedenti studi: oltre un terzo dei pazienti (36%) che ha partecipato alla ricerca effettuando un intenso programma di controllo del peso, infatti, ha avuto una remissione della malattia che si è mantenuta a distanza di 2 anni. I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi: al gruppo di controllo erano somministrati farmaci previsti dalle linee guida per la migliore gestione della malattia, come antipertensivi e antiglicemici, mentre il secondo gruppo ha attuato un programma di gestione del peso che prevedeva la sospensione di tali medicinali, una dieta per 3-5 mesi ed un mantenimento della perdita di peso sul lungo periodo. "Lo studio dimostra che le persone con diabete di tipo 2 possono avere una scelta e la malattia non rappresenta una sentenza a vita - afferma il co-autore del lavoro Roy Taylor, professore di Medicina e metabolismo alla Newcastle University in Gran Bretagna -. Se il semplice ed efficace metodo della perdita di peso e del suo mantenimento viene attuato, i soggetti con diabete 2 iniziale possono tornare ad uno stato di salute normale con una notevole riduzione del rischio di serie complicazioni a lungo termine associate al diabete, come le malattie cardiovascolari".