06 ottobre 2021, ore 09:30
Il Comitato tecnico Scientifico ha dato parere favorevole alla ripartenza delle sale da ballo, in zona bianca: capienza al chiuso al 35% e all'aperto al 50%, la condicio sine qua non; ma i gestori protestano: così non copriamo i costi
Ok a riaperture graduali
Il via libera degli esperti del Comitato tecnico scientifico è condizionato: le discoteche potranno riaprire in zona bianca, ma con il limite del 35% di presenze al chiuso e del 50% all'aperto. Sarà obbligatoria la mascherina quando non si balla e per entrare, bisognerà possedere il Green pass. E restano i punti fermi sulla registrazione obbligatoria degli utenti, che consenta un eventuale tracciamento. La data della ripartenza sarà decisa dal Governo e gli esperti ritengono che "se ne possa considerare l'apertura con una progressiva gradualità", garantendo, oltre a quanto già indicato sopra, impianti di aereazione senza ricircolo d'aria e rispondenti a determinati requisiti, uso obbligatorio dei bicchieri monouso, garanzia della possibilità di frequente igienizzazione delle mani oltre che la pulizia e la sanificazione dei locali e, come detto, utilizzo della mascherina chirurgica nei vari momenti ad eccezione del ballo, paragonabile alle attività fisiche al chiuso.
I gestori, così non copriamo i costi
E' stato chiaro il presidente del Silb - il sindacato dei gestori delle sale da ballo - Maurizio Pasca, in merito al parere del Cts sulla riapertura delle discoteche al chiuso. "L'importante è riaprire ma così le condizioni non sono favorevoli - ha dichiarato Maurizio Pasca, presidente del Silb - perché incideranno sui costi. Mi auguro che in sede di Consiglio dei Ministri, si possano rivedere le percentuali sulla capienza nei prossimi giorni. Altrimenti in queste condizioni per molti sarà difficile riaprire".
La riapertura rinviata più volte
Il nuovo pronunciamento degli esperti, dunque, potrebbe essere ora recepito dalla cabina di regia del Governo, in vista di un probabile Consiglio dei Ministri, domani, (tutto dipende dall'agenda del premier, che è particolarmente fitta in questa settimana) e quindi di un nuovo decreto che conterrà anche l'aumento - già annunciato - sulla capienza di cinema, teatri, sale da concerto e anche impianti sportivi all'aperto e al chiuso. Nonostante l'ok alla ripartenza delle discoteche, il Cts ha sottolineato come "tali attività si configurano tra quelle che presentano i rischi più elevati per la diffusione del virus". Già lo scorso giugno il Cts si era pronunciato favorevolmente alla riapertura delle sale da ballo (in quel caso solo all'aperto), rinviando alla politica però la scelta della data. Ma il provvedimento in questi mesi non è mai arrivato, scatenando l'ira dei gestori delle discoteche, ai quali sono stati destinati ristori. Ora, tra un paletto e l'altro, si potrà tornare in pista.