30 giugno 2021, ore 17:45 , agg. alle 10:09
Per l'avvocato non c'è stata follia, ma lucidità e premeditazione. Domani, intanto, è in programma l'autopsia proprio sul cadavere della 16enne di Monteveglio
Il presunto omicida resta in carcere
"Sono ancora in una bolla, non so come sta mio figlio". È quello che ha detto la madre del ragazzo indagato a Bologna per l'omicidio di Chiara, entrando nel centro di giustizia minorile del Pratello, dove si è svolta l'udienza di convalida del fermo, durante la quale il gip ha disposto il carcere per il giovane. Il ragazzo, indagato per omicidio premeditato, ha ribadito le dichiarazioni fatte nell'interrogatorio davanti agli inquirenti, nelle quali aveva confessato il delitto, affermando di essere stato spinto a quel gesto da presunte voci che avrebbe sentito, come in una nota serie di Netflix. A lui, lo ricordiamo, è stata contestata la premeditazione, e richiesta la perizia psichiatrica. E' stata fissata per domani l'autopsia sul cadavere di Chiara. Infine oggi, a Monteveglio, tranquillo piccolo centro della provincia bolognese, travolto da questa inspiegabile tragedia, è stato lutto cittadino e stasera, tutti gli abitanti, sfileranno, silenziosi, per le strade del paese, in una fiaccolata decisa per ricordare la giovane vittima.
Gesto premeditato
"C'è la premeditazione che è un elemento da non sottovalutare, è una condotta che definirla disumana è poco, è un atto di ferocia pianificato e concepito prima, studiato e sviluppato in tutte le sue dinamiche": questo ha affermato l'avvocato Giovanni Annunziata, legale della famiglia di Chiara Gualzetti, la ragazzina di 16 anni picchiata, accoltellata e uccisa a Monteveglio, in provincia di Bologna, che era scomparsa da casa domenica e il cui corpo senza vita è stato trovato lunedì scorso. "Non c'è follia", ha tenuto a precisare, "dalla ricostruzione degli eventi una persona cha ha la lucidità di cancellare le chat, di tornare a casa e di rispondere al cellulare, come se nulla fosse accaduto, è poco compatibile con la follia".