Donne e lavoro: Consob, le presenze femminili nei cda sono in aumento
28 aprile 2023, ore 12:00 , agg. alle 13:00
Il rapporto fa emergere “la crescente diversità di genere, che a fine 2022 vede attestarsi al 43% la quota degli incarichi di amministratore delle società quotate esercitata da una donna
Timidi segnali di civiltà. Sono quelli che arrivano da una ricerca della Consob che ha indagato il numero di donne presenti nei consigli di amministrazione delle principali aziende italiane, testimoniando una crescita del coinvolgimento femminile ai vertici delle strutture gerarchiche di queste realtà produttive.
I dati della ricerca
Gli studiosi della Consob parlano di un nuovo record registrato alla fine del 2022, con un incremento notevole delle donne nei cda delle società italiane. Il rapporto (che si è focalizzato sulla corporate governance) fa emergere “la crescente diversità di genere, che a fine 2022 vede attestarsi al 43% la quota degli incarichi di amministratore delle società quotate esercitata da una donna, per effetto dell'applicazione della quota di genere dei due quinti dell'organo prevista dalla legge". Insomma, i provvedimenti hanno svolto il loro ruolo, aprendo una strada che ci si augura in futuro sia percorsa anche senza il bisogno di una disposizione normativa.
“In linea con le tendenze osservate negli anni precedenti, a fine 2022, le donne ricoprono il ruolo di amministratore delegato in 17 società di piccole dimensioni (rappresentative del 2,1% della capitalizzazione di mercato) e presiedono l'organo amministrativo di 32 emittenti di più elevate dimensioni (rappresentativi del 27,4% della capitalizzazione complessiva)", si legge nel rapporto. I dati confermano anche che le donne sono titolari di più di un incarico di amministrazione (fenomeno comunemente definito interlocking) con maggior frequenza rispetto agli uomini: tale situazione riguarda il 28,6% delle donne, rispetto al 21% dell'intera popolazione degli amministratori.
I punti su cui lavorare
Se dunque possiamo ritenerci soddisfatti per l’aumento di presenze femminili nei consigli di amministrazione, c’è un dato su cui ancora molto lavoro c’è da fare: sono poche, infatti, le donne davvero al vertice. Solo nel 2% dei casi svolgono l’incarico di amministratrice delegata e nel 4% quello di presidente.
Degno di nota anche il dato che riguarda un fenomeno già accennato qualche riga più sopra: il cosiddetto interlocking femminile (l’impegno a ricoprire più di un incarico di amministrazione) mostra una continua flessione negli anni recenti, dopo il massimo pari al 34,9% raggiunto nel 2019.
Chi sono gli amministratori?
Secondo quanto rileva la Consob, nel nostro Paese in generale gli amministratori hanno un'età media di 57 anni e sono raramente stranieri (in media il 5,6% del board, che sale all'11% per le imprese del Ftse Mib e al 26% per le società controllate da istituzioni finan- ziarie), quasi sempre laureati e con profilo manageriale nei due terzi dei casi. Gli amministratori family (azionisti di controllo o a essi collegati da legami familiari) rappresentano in media il 15,5% degli incarichi, che raggiunge quota 26% nelle società a controllo familiare.
Se secondo molti, in un’ottica di sacrosanta normalizzazione delle presenze femminili ai vertici delle aziende, non è corretto continuare a registrare in maniera certosina questi dati e queste piccole conquiste, non possiamo evitare di manifestare soddisfazione quando ne leggiamo i risultati, consci di quanto lavoro ci sia ancora da fare.