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Doping, la Russia ammette di aver barato

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Il Cremlino, secondo le fonti, non sarebbe stato direttamente coinvolto

Per la prima volta dalla Russia arrivano ammissioni. In occasioni di Olimpiadi, estive e invernali, è stata varata una vera e propria operazione di doping di massa, che ha riguardato un elevato numero di atleti. Le rivelazioni sono state raccolte a Mosca dal New York Times, che ha sentito diversi funzionari dello sport russo. Le ammissioni però sono parziali. Infatti gli intervistati,  pur confessando l'esistenza di un "complotto doping",  continuano a respingere l'accusa che il programma fosse gestito direttamente dallo Stato e quindi dal governo di Vladimir Putin. 


Insomma funzionari del Cremlino avrebbero agito di testa loro, senza che i vertici del governo sapessero. Una teoriaq tutta da dimostrare. Secondo la responsabile del programma antidoping russo- una che ha molto da lavorare – è stata una cospirazione istituzionale. Viste queste notizie, da più parti si torna a mettere in discussione il mondiale di calcio del 2018 che dovrebbe giocarsi proprio in Russia. Per ora la Fifa non raccoglie le polemiche e conferma la sede.  


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