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Doping, Vladimir Putin ammette le colpe della Russia

Doping, Vladimir Putin ammette le colpe della Russia

Doping, Vladimir Putin ammette le colpe della Russia


Per la prima volta, il Cremlino riconosce una responsabilità diretta, nei casi denunciati negli ultimi anni

Il sistema di controllo del doping in Russia "non ha funzionato" e questo "e' colpa nostra". Così Vladimir Putin, citato dalla Tass. E’ la prima, clamorosa ammissione del Presidente russo, dopo mesi di guerra fredda, con il Comitato Olimpico Internazionale e l’Agenzia Internazionale Antidoping, la Wada. "Noi - ha aggiunto – dobbiamo tener conto del lavoro della commissione indipendente (la McLaren) e delle richieste della Wada, perchè bisogna riconoscere che noi abbiamo dei casi ovviamente dimostrati di doping e ciò non è assolutamente ammissibile". "Stiamo per istituire un nuovo sistema antidoping, affidato ad un organismo indipendente istituito presso l'Università statale di Mosca". Così Vladimir Putin, citato dalla Tass. "Sarà allestito - precisa – un laboratorio fornito di attrezzature moderne e dotato del miglior personale". Putin ha poi espresso la speranza che, "con l'aiuto di esperti russi e stranieri, venga predisposto un sistema antidoping efficace. Mi aspetto che la Commissione guidata da Vitaly Smirnov prosegua le sue attività finalizzate al monitoraggio: si deve fare tutto il possibile affinchè i nostri giovani atleti non debbano affrontare problemi di doping. Faremo tutto il possibile per costruire una cooperazione significativa con i nostri interlocutori, tra cui la Wada e il Comitato olimpico internazionale".


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