Doping, Vladimir Putin ammette le colpe della Russia

Doping, Vladimir Putin ammette le colpe della Russia

Doping, Vladimir Putin ammette le colpe della Russia


01 marzo 2017, ore 11:09

Per la prima volta, il Cremlino riconosce una responsabilità diretta, nei casi denunciati negli ultimi anni

Il sistema di controllo del doping in Russia "non ha funzionato" e questo "e' colpa nostra". Così Vladimir Putin, citato dalla Tass. E’ la prima, clamorosa ammissione del Presidente russo, dopo mesi di guerra fredda, con il Comitato Olimpico Internazionale e l’Agenzia Internazionale Antidoping, la Wada. "Noi - ha aggiunto – dobbiamo tener conto del lavoro della commissione indipendente (la McLaren) e delle richieste della Wada, perchè bisogna riconoscere che noi abbiamo dei casi ovviamente dimostrati di doping e ciò non è assolutamente ammissibile". "Stiamo per istituire un nuovo sistema antidoping, affidato ad un organismo indipendente istituito presso l'Università statale di Mosca". Così Vladimir Putin, citato dalla Tass. "Sarà allestito - precisa – un laboratorio fornito di attrezzature moderne e dotato del miglior personale". Putin ha poi espresso la speranza che, "con l'aiuto di esperti russi e stranieri, venga predisposto un sistema antidoping efficace. Mi aspetto che la Commissione guidata da Vitaly Smirnov prosegua le sue attività finalizzate al monitoraggio: si deve fare tutto il possibile affinchè i nostri giovani atleti non debbano affrontare problemi di doping. Faremo tutto il possibile per costruire una cooperazione significativa con i nostri interlocutori, tra cui la Wada e il Comitato olimpico internazionale".