Dopo le schermaglie tra Letta e Calenda, domani mattina l’incontro alla Camera

Dopo le schermaglie tra Letta e Calenda, domani mattina l’incontro alla Camera

Dopo le schermaglie tra Letta e Calenda, domani mattina l’incontro alla Camera


La definizione del perimetro delle alleanze e il programma alimentano la prima giornata di un agosto che si preannuncia bollente anche tra i politici

L’atteso faccia a faccia tra Calenda e Letta si terrà domani mattina, mentre il botta e risposta che ha segnato le ultime ore ha cristallizzato le distanze invece di colmarle. “Patti chiari amicizia lunga” per il segretario del Pd, se ci si stringe la mano poi non si fa saltare tutto, “patti chiarissimi” ha replicato il leader di Azione e temi sul tavolo da giorni. Mentre Grillo ha definito zombie i fuoriusciti dai 5 stelle, Di Maio e Tabacci hanno lanciato Impegno civico. Intanto il centrodestra lavora al programma, dopo il primo incontro una nota ha sottolineato la condivisione di valori, idee e battaglie, così come nel ribadire il pieno rispetto degli impegni internazionali dell'Italia anche sulla guerra in Ucraina, riforma presidenziale e autonomia.

FACCIA A FACCIA PER UN ALLEANZA

L'incontro tra Enrico Letta, Carlo Calenda e Benedetto Della Vedova si terrà domattina alle 11, alla Camera. Solo allora si saprà se sarà sufficiente a superare gli ostacoli tecnici e politici in particolare sollevati dal leader di Azione.

I PALETTI DI CALENDA

I patti sono chiarissimi. No Bonelli e Fratoianni che sono contro Draghi, negli uninominali. No Di Maio negli uninominali. Già accettarli in coalizione per noi è problematico, ma ti siamo venuti incontro. Calenda si rivolge direttamente a Letta e aggiunge “D'altro canto ci impegniamo a non candidare negli uninominali personalità divisive per il centrosinistra. Sui temi: agenda Draghi, non tasse e bonus. Risposte nette su rigassificatori e modifica reddito di cittadinanza. Queste cose le hai sul tavolo da giorni. Legittimo dire 'non riesco', ma chiudiamo questa partita" pungola il leader di Azione, Carlo Calenda.

DA PD ULTIMA CHIAMATA A CALENDA, MA PER I DEM VUOLE ROMPERE

Il voltafaccia del leader di Azione, che dopo aver concordato con il segretario dem un percorso comune appena qualche giorno fa, nel giro di un paio di giorni ha rimesso tutto in discussione, non è stata presa bene al Nazareno. "Quando ci si stringe la mano e due giorni dopo salta tutto, vuol dire che stringersi la mano non serve a niente", scandisce Letta. In extremis si tenta il tutto per tutto, con l'appello "a procedere, senza veti reciproci" nella consapevolezza" che "ogni divisione oggi rappresenterebbe un regalo alla destra che l'Italia non può permettersi". Un'ultima chiamata per cercare di uscire dai veti e controveti. Ma la risposta arrivata da Calenda, che ha ribadito le 'sue' condizioni, viene letta dai dem come la conferma della volontà di rompere.

BONINO, ALLEANZE? VEDIAMO TUTTI DI RAFFREDDARE CERVELLO

"Volenti o nolenti, dare qualche voto di più alla destra è una cosa che non voglio portarmi dietro come eredità politica. Vediamo tutti di fare una doccia e raffreddare il cervello. Il problema è dopo il 25 settembre". Così Emma Bonino, senatrice di +Europa, in diretta a Metropolis, sulla Webtv di Repubblica, parlando del possibile accordo elettorale tra il Pd e l'alleanza tra Azione e +Europa.


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