#DrowningPrevention, la prevenzione sugli annegamenti estivi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda sei regole importanti
25 luglio 2023, ore 08:00
Oggi, martedì 25 luglio è la Giornata della prevenzione dell'annegamento, l’Oms lancia l’allarme, la campagna #DrowningPrevention e ricorda sei regole importanti
Il caldo, la voglia di fare un tuffo in acqua, che sia fiume, mare, lago o piscina, in questo periodo è nei pensieri di tanti, ma spesso questa voglia si trasforma in tragedia, soprattutto se non si seguono precise regole. E i numeri parlano chiaro. Ogni anno, nel mondo almeno 236.000 persone muoiono per annegamento. E nell’ultimo decennio le vittime sono state circa 2,5 milioni. Vere e proprie tragedie se riguardano i bambini tra uno e 4 anni e quelli di età compresa tra 5 e 9 anni. A evidenziarlo sono i dati diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in vista del 25 luglio, ovvero della giornata mondiale della prevenzione dell'annegamento e del lancio della campagna #DrowningPrevention, di oggi. Il problema non riguarda i Paesi più poveri, anche se il 90% dei decessi da annegamento avviene in queste zone del mondo, anche tra i paesi più ricchi c’è chi perde la vita annegando. In Italia da maggio a oggi sono state oltre 20 le vittime, tra cui ben sette bambini. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità gli annegamenti sono responsabili del 75% dei decessi durante le inondazioni, che, complice i cambiamenti climatici, sono diventate sempre più frequenti.
Le regole
Proprio quest’anno, durante la 76esima Assemblea mondiale della sanità è stata adottata una risoluzione sulla prevenzione dell'annegamento e il lancio della campagna #DrowningPrevention. In occasione della Giornata mondiale, che ricorre domani, l'Oms ricorda "che chiunque può annegare, ma tutti possono fare qualcosa per salvare vite". Con questo obiettivo oggi, 25 luglio, sui social media, viene lanciata una precisa campagna con sei misure di prevenzione da promuovere per ridurre drasticamente il rischio soprattutto nei più piccoli. Tra queste ci sono quelle di far frequentare un corso di nuoto ai bambini di età scolare, in modo da imparare gli elementi basilari per ridurre drasticamente la possibilità di affogare. Indossare braccioli o la ciambella non è sufficiente per evitare il peggio. Questi non sono dispositivi salvavita sicuri. Il secondo punto è quello di non lasciare mai soli i bambini quando sono in acqua e sorvegliati costantemente: anche se entrano in vasca da bagno. Terza norma è quella di indurre la popolazione a partecipare a corsi di salvataggio e rianimazione. Un’altra regola che propone l’Oms nel suo decalogo è quello di indossare sempre il giubbotto di salvataggio quando si viaggia in acqua, a prescindere dall'abilità nel nuoto. Attenzione anche alle condizioni meteo prima di salire su qualsiasi imbarcazione e controllare che questa sia dotata di tutte le attrezzature di sicurezza.