05 novembre 2024, ore 16:00
Il ministro dell'Istruzione Valditara commenta: "È importante vietare l'utilizzo dei social sotto i 15 anni"
Le famiglie di due adolescenti francesi hanno fatto causa contro TikTok dopo che le figlie si sono tolte la vita, accusando la piattaforma di aver esposto i ragazzi a contenuti pericolosi che promuovono il suicidio, l’autolesionismo e i disturbi alimentari. Si tratta del primo caso in Europa. La causa è portata avanti dalle famiglie con l’assistenza dell’avvocata Laure Boutron-Marmion e sarà discussa presso il tribunale di Créteil, vicino a Parigi. Oltre alle due famiglie in questione, ne sono coinvolte altre cinque – 4 figli hanno tentato di togliersi la vita e una soffre di anoressia: si sono riunite sotto un collettivo dal nome Algos Victima.
Le accuse nei confronti di TikTok
L'accusa è che l’algoritmo di TikTok avrebbe esposto ripetutamente i giovani a video dannosi, senza le necessarie misure di protezione. L'avvocato ha dichiarato: "I genitori vogliono che la responsabilità legale di TikTok venga riconosciuta in tribunale. Questa è una società commerciale che offre un prodotto a consumatori che sono, per giunta, minorenni. Devono, quindi, rispondere delle carenze del prodotto". Una delle mamme del collettivo in questione ha spiegato che il problema risiede nel mancato controllo dell’algoritmo: "Ha colto lo stile delle ricerche e ha suggerito altri contenuti, sempre peggiori, sulla depressione e sull’anoressia". Questo avrebbe "amplificato il malessere della figlia, inondandola di contenuti che gli adolescenti della sua età non dovrebbero mai vedere". Il commento del ministro Valditara
La vicenda è stata commentata pubblicamente dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che su X ha scritto: "Ecco perché, a dispetto di chi è rimasto ancora allo slogan 'vietato vietare', è importante vietare l'utilizzo dei social sotto i 15 anni. Ci sono contenuti spesso devastanti che rischiano di rovinare i nostri giovani". La replica di Tik Tok
Dal canto suo, TikTok ha fatto sapere di non aver "ricevuto alcuna notifica di procedimenti legali relativi a queste rivendicazioni". Il social network ha precisato inoltre che "rispetto a questa vicenda, si tratta di una presunta mancanza di efficace moderazione, trattandosi di una causa appena intentata e non di una decisione di un giudice". Da segnalare che proprio oggi Dario Iaia, deputato di FdI e presidente provinciale del partito a Taranto, ha detto che "il fenomeno delle sfide pericolose tra adolescenti negli ambienti virtuali, come TikTok, è un tema da monitorare con attenzione sempre e non solo quando la cronaca ce lo ricorda". Quindi ha indicato nella "moderazione tempestiva e nella rimozione delle sfide pericolose per prevenire l'esposizione" le azioni utili: "In più, mi risulta che stiano valutando l'impiego di influencer per comunicare in modo efficace con i ragazzi e rendere queste sfide meno affascinanti, oltre ad imporre pause e introdurre informazioni sulle sfide nel punto in cui gli utenti in piattaforma incontrano i contenuti".
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