È arrivata in Italia la salma del comandante Angelo Capurro, per due mesi ha vagato nei mari di tutto il mondo
E' arrivata in Italia la salma del comandante Angelo Capurro, per due mesi ha vagato nei mari di tutto il mondo
16 giugno 2021, ore 15:10 , agg. alle 17:21
L'uomo è morto probabilmente per il Covid a bordo della nave, ma nessun porto ha accettato di farlo sbarcare
Il comandante morto sulla portacontainer
È arrivata nelle scorse ore a Taranto la salma del comandante Angelo Capurro, morto lo scorso 13 aprile probabilmente a causa del coronavirus a bordo di una nave portacontainer. Le spoglie dell'uomo hanno viaggiato per due mesi nei mari di tutto il mondo, senza poter sbarcare. Nessun porto ha concesso l'autorizzazione necessaria. Capurro, originario della Spezia, si era imbarcato lo scorso 28 marzo a Durban, in Sudafrica, come comandante della Ital Libera. Poi la morte. Da allora un giro del mondo di oltre sessanta giorni. Le spoglie di Angelo Capurro sono rimaste chiuse in una cella frigo adatta alla conservazione degli alimenti, con una temperatura di 4 gradi, ha fatto sapere la famiglia, fino a quando la situazione s’è sbloccata con l’approdo a Taranto.
L'accoglienza della famiglia
Ad accogliere il comandante a Taranto la moglie Patricia Mollard e il figlio Angelo Federico. Sono arrivate dalla loro La Spezia dopo un lungo viaggio e hanno potuto assistere solo da lontano alle operazioni di sbarco. "So che a bordo c’è mio marito", ha detto tra le lacrime la moglie di Capurro. La salma è stata riportata a terra con un’operazione alla quale hanno collaborato Sanità marittima, Guardia costiera e Polizia di Stato, oltre che gli uomini dell’impresa di pompe funebri giunta dalla Romania. "Non siamo riusciti a trovare in Italia una ditta di questo settore dotata di un carro refrigerato - ha detto il figlio - e ci siamo rivolti all’estero". Sul molo, don Ezio Succa, cappellano della Stella Maris di Taranto, ha benedetto la salma.
L'inchiesta
Sulla vicenda del comandante Capurro è stata aperta un'inchiesta dalla Procura della Spezia. La famiglia ha presentato una denuncia e ha nominato un esperto per eseguire l'esame autoptico. "Sappiamo che il Covid era a bordo - ha detto il figlio Angelo Federico - il primo ufficiale e un altro uomo dell’equipaggio sono stati fatti sbarcare. Non sappiamo ancora se mio padre è morto per Covid e ci chiediamo perché a bordo non ci fosse un presidio sanitario".