È il World Pasta Day: il 25 ottobre si celebra il piatto più amato della tradizione culinaria italiana
25 ottobre 2021, ore 14:30
Oggi si celebra uno dei piatti italiani più conosciuti e amati nel mondo: è il World Pasta Day. Obiettivo della giornata quello di aiutare i meno fortunati con un'iniziativa che coinvolge quattro Caritas italiane
Al sugo, in bianco o al pesto. Al ragù, cacio e pepe o amatriciana. Nel caso in cui foste indecisi su come condire la vostra pasta questa sera, vi diamo un suggerimento: cucinatele tutte. Perché oggi è il World Pasta Day. Il 25 ottobre, da ormai ventitré anni, è stata infatti scelta come data per celebrare il piatto italiano più amato nel mondo. La giornata è stata scelta e creata dai pastai dell’Unione Italiana e dell’International Pasta Organization: era il 1995 quando quaranta produttori di tutto il mondo si ritrovarono al primo Congresso Mondiale della Pasta.
#HAVEAGOODPASTA
L’obiettivo del Pasta Day di quest’anno è aiutare i meno fortunati. Partecipare all’iniziativa benefica è semplice: basta scattare una foto al proprio piatto di pasta e postarlo sui social con l’hashtag #Haveagoodpasta. Ogni post verrà caricato sul sito “Al Dente”, nel quale si trova un contatore: raggiunti i 300mila scatti, i pastai italiani faranno una donazione alle Caritas di quattro capoluoghi italiani (Roma, Milano, Napoli, Palermo). Al momento, ad avere aderito all’iniziativa sono 150 tra ristoranti italiani e internazionali.
COLDIRETTI: IL PRIMATO NELLA PRODUZIONE È TUTTO ITALIANO
Nella giornata odierna la Coldiretti ha reso pubblica la sua analisi sui consumi di pasta. La pandemia ha fatto da acceleratore: nei diciotto mesi del Covid la produzione di pasta nel mondo è salita a oltre 20 miliardi. Circa un quarto di questa è stata realizzata in Italia, che si conferma quindi leader a livello internazionale. Nel nostro Paese se ne producono infatti 3,9 milioni di tonnellate, con una filiera che conta 120 imprese, con oltre 10mila addetti e quasi 200mila aziende agricole italiane impegnate a fornire grano duro di altissima qualità. Ad essere aumentati nel tempo, poi, sono anche i formati della pasta: ad oggi se ne contano trecento. Anche il ventaglio degli impasti è aumentato: alle varietà tradizionali si sono aggiunti quelli a base integrale, i gluten free o quelli con farine alternative e legumi. Il primato italiano non si ferma alla produzione: il nostro paese fa da apripista anche per quanto riguarda il consumo di pasta, per un quantitativo di 23,5 chilogrammi a testa contro i 17 della Tunisia, che si classifica seconda in questa “classifica”. Seguono: Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg). Chiudono a pari merito Argentina e Turchia con 8,7 kg.