16 marzo 2023, ore 23:32
Friburgo -Juventus 0-2, bianconeri ai quarti, Real Sociedad-Roma, 0-0, giallorossi promossi. Sivassport-Fiorentina 1-4, la viola passa ai quarti. Alkmaar-Lazio 2-1, i biancocelesti sono fuori
FRIBURGO- JUVENTUS, 0-2
La Juve corre in Europa, a Friburgo arriva un altro successo: Vlahovic interrompe il digiuno, Chiesa firma il 2-0 e Szczesny chiude la saracinesca. In Germania si raccolgono solo buone notizie, domani Allegri saprà quale sarà l'accoppiamento nei quarti di finale. Chiesa e Di Maria partono dalla panchina, Allegri sceglie Kean per affiancare Vlahovic: c'è il classe 2000 a cominciare insieme al serbo, anche perché Miretti non è al meglio. In difesa Gatti vince il ballottaggio con De Sciglio per formare il terzetto insieme a Bremer e Danilo, a centrocampo non ci sono sorprese perchè giocano Cuadrado e Kostic sugli esterni con Locatelli in regia e Fagioli e Rabiot come mezzali. Una sorpresa, invece, la riserva Streich: nell'undici titolare non parte Grifo, nel tridente con Holer agiscono Doan e Gregoritsch. Lo stadio è bollente, l'atmosfera è tutta contro la Juve che già nella notte aveva 'assaggiato' quale sarebbe stata l'accoglienza, con il lancio di petardi all'esterno dell'albergo che ha disturbato il sonno dei bianconeri intorno alle 4 del mattino.
IL MATCH
Nelle battute iniziali è una gara spigolosa e fallosa, si gioca poco anche perchè nel primo quarto d'ora l'arbitro Gozubuyuk fischia già sei falli complessivi. Locatelli ci prova dalla distanza, Kean si muove bene, Fagioli e Cuadrado vanno giù in area ma non c'è nulla: la prima metà di primo tempo è tutta qui, senza grandi emozioni e con il Friburgo che preferisce un atteggiamento attendista nonostante il gol da recuperare. L'occasione che scalda l'Europa-Park è costruita da corner, con Ginter che salta più in alto di tutti e trova una grande risposta di Szczesny. Al 27' la Juve passa in vantaggio in mischia e il marcatore Vlahovic scoppia in un'esultanza liberatoria, ma l'arbitro annulla per fuorigioco perchè il serbo è oltre al portiere e ha solo un difensore tra lui e la linea di porta. Nel frattempo viene ammonito Gulde, lo stesso centrale rischia grosso con gli interventi su Fagioli e Vlahovic ma viene graziato tra le proteste della panchina bianconero. La Juve chiude in crescendo, Flekken salva su Kean e un tiro di Gatti è respinto. L'arbitro va a rivedere la seconda azione e ravvisa un fallo di mano: Gulde viene ammonito per la seconda volta e finisce sotto la doccia, Vlahovic realizza il rigore con il brivido del tocco con il piede di Flekken e viene sommerso dall'abbraccio dei compagni. La Juve chiude avanti nel risultato e di un uomo, nella ripresa può gestire due reti di vantaggio tra andata e ritorno. Il Friburgo prova a rientrare in partita, Gregoritsch non va lontano dall'incrocio su punizione all'alba della ripresa e poco dopo viene fermato da un altro grande intervento di Szczesny. Streich cambia due terzi del tridente offensivo e inserisce Grifo e Sallai, Allegri risponde con Chiesa e Iling-Junior. Il tecnico alza la voce per tenere i suoi sul pezzo, i bianconeri non rischiano granchè e Chiesa la chiude definitivamente nel recupero. La Juve è ai quarti di finale, domani, come detto, ci sarà il sorteggio che dirà la prossima avversaria. Domenica, invece, è in programma il derby d'Italia contro l'Inter: sarà l'ultimo ostacolo prima della meritata sosta.
ROMA- REAL SOCIEDAD, 0-0
La Roma regge l'urto della Real Sociedad e, forte del 2-0 ottenuto all'Olimpico nel match d'andata, si qualifica ai quarti di Europa League grazie allo 0-0 in Spagna. Giusto risultato di una partita che i padroni di casa hanno cercato di indirizzare con una maggiore iniziativa, ma rendendosi davvero pericolosi solo in un paio di occasioni, trovando sempre le risposte di un Rui Patricio impeccabile. Quasi perfetta la linea difensiva romanista, un po' meno dalla vita in su, dove è mancata un po' di incisività. La Real Sociedad deve segnare due reti per centrare l'obiettivo minimo dei supplementari e parte aggressiva. Ne fa le spese Spinazzola, colpito duro da Zubeldia che si prende il giallo. In meno di 20' l'arbitro rumeno Covacs ha già tre ammoniti sul taccuino. La Roma però non si lascia intimorire e Dybala sfiora il palo con un tiro deviato da Sorloth. I padroni di casa rispondono con un'azione avviata da David Silva. Alla conclusione va Mendez, ben bloccata da Rui Patricio. Che si ripete poco dopo su un tiro centrale di Merino. L'iniziativa in questa fase è più spesso della squadra basca, che crea tanta superiorità in mezzo al campo e fa girare palla velocemente. Un duro contrasto aereo di Rico su Karsdorp causa il quarto giallo. L'olandese esce sanguinante al volto, al suo posto entra Zalewski. Smolling trova il gol al 46', da calcio d'angolo, ma il tocco è con il braccio sinistro ed il Var annulla. La Real Sociedad chiude il tempo con un 66% di possesso palla, ma sterile. La Roma l'ha ben arginata con una fase difensiva attenta.
LA RIPRESA
Si riparte senza ulteriori cambi ed alla prima disattenzione nella retroguardia giallorossa Sorloth grazia Rui Patricio, spedendo a lato di testa il cross di Mendez, da posizione centrale. I baschi ricominciano a picchiare e Zubimendi lascia a terra dolorante Belotti, sacrificato in un dispendioso gioco di contenimento. Sospinta dal pubblico di San Sebastian la Real Sociedad intensifica la pressione ed anche Dybala deve lottare davanti alla propria area. Colpevole di aver sprecato la miglior occasione creata dai suoi compagni, esce Sorloth per fare posto a Carlos Fernandez. La Roma continua a difendersi con ordine, ma crea poco o nulla quando è in possesso del pallone. Ed al 23' ringrazia Rui Patricio e la buona sorte: la prima conclusione di Oyarzabal, da due passi, colpisce il portiere, la seconda si schianta sulla faccia inferiore della traversa. Poi un fallo in attacco ferma tutto. Altre forze fresche per i baschi, con gli ingressi di Alex Sola e del giapponese Kubo per Gorosabel e Oyarzabal. Ora la Roma scricchiola e Mourinho cerca di spezzare il ritmo degli avversari: dentro Abraham ed El Sharaawy, fuori Belotti e Dybala. Ma sono soprattutto i centrali difensivi, Smalling e Ibanez, a tenere a galla la barca. I baschi sono ormai stabilmente nella metà campo avversaria, a sbattere contro il muro giallorosso. Covacs dà 7 minuti di recupero e la Real Sociedad, ormai sfiduciata, finisce in 10 per il rosso a Fernandez.
SIVASSPOR -FIORENTINA, 1-4
Battendo 4-1 il Sivasspor la Fiorentina conquista la qualificazione ai quarti di Conference League: per i viola si tratta dell'ottava vittoria di fila nella competizione europea (record assoluto per il club), della sesta consecutiva considerando anche le tre di campionato e della centesima nelle coppe internazionali. Una serata quindi da incorniciare per Vincenzo Italiano e la sua squadra capace di difendere l'1-0 dell'andata e soprattutto di ribaltare il momentaneo vantaggio della formazione di casa che ha chiuso in dieci, come una settimana fa al Franchi, per l'espulsione nel finale di Arslan per un brutto fallo su Mandragora. I gol della Fiorentina portano la firma di Cabral, 7/o in altrettante gare, e quindi nel secondo tempo di Milenkovic che ha festeggiato nel migliore dei modi la 200esima presenza in viola, quindi il clamoroso autogol di Goutas e ad un minuto dal termine la perla di Castrovilli appena subentrato. Una goleada che conferma il momento magico di Italiano e del suo gruppo. La Firoentina si è presentata a Sivas forte dell'1-0 maturato all'andata e senza sorprese in formazione: Terracciano tra i pali, Milenkovic nel cuore della difesa, Bonaventura (capitano) a centrocampo, in avanti Cabral preferito a Jovic aggregatosi ai compagni solo in giornata dopo il breve viaggio a Madrid per questioni personali. L'unica novità in formazione, già annunciata ieri da Italiano, il rilancio di Ranieri a sinistra per l'indisponibilità dello squalificato Biraghi e dell'infortunato Terzic.
IL MATCH
La gara, preceduta da un minuto di silenzio per le vittime del terremoto che ha devastato a inizio febbraio la Turchia e la Siria, ha visto la Fiorentina prendere subito il controllo del gioco con autorevolezza e senza grosse difficoltà, sfruttando il maggior tasso tecnico nonostante il campo in pessime condizioni e un ambiente affatto amichevole. Al 35' però il Sivasspor ha fatto gioire i suoi tifosi passando a sorpresa con uno splendido tiro da 30 metri di Erdogan. il migliore dei suoi. Lo svantaggio ha messo il pepe ai viola che di lì a poco hanno trovato il pari con il solito Cabral, pronto a sfruttare un errore dei portiere avversario su iniziativa di Gonzalez. La ripresa è stata un monologo della Fiorentina che ha sfiorato più volte il raddoppio fino a trovarlo con Milenkovic di testa, quindi il tris su autorete di Goutas e il poker timbrato da Castrovilli con uno splendido destro a giro. Unico rammarico per Italiano l'ammonizione di Quarta che, diffidato, saltare la prossima gara. Domani il sorteggio a Nyon.
ALKMAAR-LAZIO 2-1
Una Lazio con la testa già rivolta al derby di domenica pomeriggio saluta la Conference League agli ottavi di finale: nella sfida di ritorno ad Alkmaar contro l'AZ, la squadra di Sarri viene sconfitta 2-1 in rimonta (esattamente come nella sfida di andata all'Olimpico) ed esce dalla competizione europea. La formazione di Jansen vince con merito, colpendo anche due pali e mettendo alle corde a più riprese la formazione capitolina, spesso salvata da un grande Provedel. Sarri aveva detto che non avrebbe pensato alla Roma, ma le sue scelte dal primo minuto dimostrano il contrario: quattro titolari come Casale, Lazzari, Luis Alberto e Cataldi partono in panchina. La Lazio inizialmente fatica a costruire azioni d'attacco pulite visto l'intenso pressing olandese, poi trova il vantaggio al 22' con Felipe Anderson, servito a centro area da Zaccagni; tuttavia ai padroni di casa bastano sei minuti per pareggiare col guizzante Karlsson, che dopo uno slalom trafigge Provedel con un destro a uscire. Il portiere della Lazio salva il risultato poco prima dell'intervallo, neutralizzando un altro tiro dell'esterno svedese.
IL SECONDO TEMPO
Nella ripresa i biancorossi ripartono fortissimo, timbrando un palo con Reijnders da fuori area e poi raddoppiando con Pavlidis poco dopo dopo l'ora di gioco: il centravanti, imbeccato dal solito Karlsson, segna da fuori area. Sarri, che aveva già richiamato in panchina Zaccagni e Milinkovic, fa rifiatare anche Romagnoli, mentre l'AZ continua a spingere e Reijnders trova il secondo palo personale. Gli aquilotti provano a rialzare un po' la testa nei minuti finali, prima con Luis Alberto che innesca Pedro in area (palla in angolo) e poi con Marusic (conclusione alta), ma ormai la gara (in cui la Lazio non ha mai fatto vedere di voler vincere sul serio) è andata: ora alla Lazio rimane solo la rincorsa alla Champions.