E’ morta Pupetta Maresca, la prima camorrista. La boss che sfidò Raffaele Cutolo

E’ morta Pupetta Maresca, la prima camorrista. La boss che sfidò Raffaele Cutolo

E’ morta Pupetta Maresca, la prima camorrista. La boss che sfidò Raffaele Cutolo


Fu protagonista di uno degli episodi più eclatanti della storia della camorra, la sfida a viso aperto a Cutolo. Una vita da romanzo, nel bene e nel male

Assunta Pupetta Maresca è morta ieri sera nella sua abitazione di Castellammare di Stabia. Vedova del boss Pasquale Simonetti, detto Pascalone 'e Nola, figlia di contrabbandiere, Pupetta aveva ottantasei anni ed era malata da tempo. Bellissima (vinse anche un concorso da miss) e spietata, fu proprio lei, insieme ad altri, a uccidere -nel 1955 - il presunto mandante dell'omicidio del marito. Impugnò, raccontò in seguito la stessa Pupetta, la pistola calibro 7,65 che portava nella sua borsetta piccola, e uccise Antonio Esposito, detto Totonno 'e Pomigliano, che era stato anche suo testimone di nozze. Nel 1982, la sfida a Raffaele Cutolo, in piena guerra tra Nuova Camorra Organizzata, fondata e guidata dal boss Cutolo e la Nuova Famiglia, si disse affiliata alla Nuova Famiglia “contro lo strapotere di quest’uomo (ndr Cutolo)”.

LA GUERRA CONTRO CUTOLO

Pupetta Maresca fu accusata anche di essere la mandante dell'omicidio di Ciro Galli (uomo di Raffaele Cutolo) nel 1981 per vendetta trasversale. Il pm chiese l'ergastolo, ma assolta per mancanza di prove. Il 13 febbraio 1982, in piena guerra tra NCO e NF, Pupetta Maresca indisse una conferenza stampa, nel corso della quale minacciò apertamente Raffaele Cutolo e la Nuova Camorra Organizzata: "Se per Nuova Famiglia si intende tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quest'uomo, allora mi ritengo affiliata a questa organizzazione". Poco dopo fu arrestata perché accusata di aver ordinato l'omicidio di Aldo Semerari, il criminologo e psichiatra che aveva dichiarato pazzo Cutolo; in seguito fu assolta. Nel 1986 la sezione misure di prevenzione del tribunale di Napoli stabilì che Pupetta Maresca apparteneva alla camorra come affiliata alla Nuova Famiglia.

I PRIMI DELITTI

Risalgono alla scuola i suoi primi guai con la giustizia, Pupetta aggredì una compagna e fu incriminata per lesioni gravi: non venne condannata perché la vittima ritirò la denuncia. Bellissima (vinse un concorso locale di miss), quando Pasquale Simonetti (detto Pascalone 'e Nola per la sua mole) si innamorò di lei i familiari benedissero il fidanzamento. Il 27 aprile 1955 Pupetta Maresca, già incinta, sposò il giovane delinquente. Testimone di nozze fu Antonio Esposito, detto Totonno 'e Pomigliano, futuro mandante dell'assassinio del marito. Quest’ultimo fu ucciso da Pupetta che in seguito raccontò “Io ho fatto un errore nella mia vita: quello di aver ucciso un uomo. Ma se non l’avessi fatto non sarei qui. Lui venne con una pistola, ma anch’io cominciai a girare armata, perché mi minacciava da tempo. Si avvicinò allo sportello della macchina per farmi scendere dall’auto e farmi uccidere dai suoi killer. Cosa avrei dovuto fare? Mi sono difesa, né più né meno. Potevo morire anch’io, ma sparai sei volte con una pistola calibro 7,65 che portavo nella mia borsetta piccola”. La Maresca fu arrestata e nel corso della sua detenzione partorì il primo figlio, Pasqualino. Condannata a 13 anni e 4 mesi per omicidio (con l'attenuante della provocazione) fu graziata dopo oltre dieci anni di detenzione.

IL SECONDO MATRIMONIO, LA SCOMPARSA DEL FIGLIO

Nel 1970 Pupetta si innamorò del camorrista Umberto Ammaturo, dal quale ebbe due gemelli, Roberto e Antonella. Nel 1974 il figlio Pasquale fu ucciso in un agguato: il corpo non fu mai ritrovato. Pasquale non aveva accettato la relazione della madre con Ammaturo e più volte lo aveva minacciato. Dell'omicidio fu subito sospettato Ammaturo, ma Pupetta non accettò mai del tutto questa ipotesi. Umberto Ammaturo fu comunque incarcerato, ma nell'aprile del 1975 fu assolto per insufficienza di prove; ciononostante il rapporto tra i due s'incrinò.

LA PARENTESI CINEMATOGRAFICA. I FILM ISPIRATI A LEI

Nel 1967 ebbe un'esperienza come attrice cinematografica interpretando il ruolo della protagonista nel film Delitto a Posillipo, diretto da Renato Parravicini, vagamente ispirato alla sua vita. Alla vita di Pupetta Maresca sono stati dedicati alcuni film, tra cui La sfida (1958) di Francesco Rosi, Il caso Pupetta Maresca (1982) di Marisa Malfatti e Riccardo Tortora. Pupetta - Il coraggio e la passione, film per la televisione di Luciano Odorisio (2013), nel quale Manuela Arcuri interpreta Assunta Maresca in una mini-fiction di quattro puntate.


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