E' morto Rino Tommasi, il più scientifico dei giornalisti sportivi; ha raccontato tennis e boxe
08 gennaio 2025, ore 11:02
A febbraio avrebbe compiuto 91 anni, è stato un esempio di competenza e serietà professionale. Nella leggenda le sue telecronache di tennis in coppia con Gianni Clerici
LA SCIENZA APPLICATA ALLO SPORT
Aveva un computer in testa, prima ancora che i computer esistessero. Una memoria di ferro e una incredibile capacità di snocciolare con precisione dati, statistiche, precedenti. Rino Tommasi è stato il più scientifico dei giornalisti sportivi. Ha raccontato con rara competenza la boxe e il tennis. Lo ha fatto sulla carta stampata e soprattutto in televisione.
UN DOPPIO DA LEGGENDA
Le sue lunghe telecronache di tennis in coppia con Gianni Clerici – che incarnava il lato poetico- hanno fatto costume: erano un mix di sport e di vita, di competenza e di ironia. Il suo compagno di telecronaca, scomparso nel 2022, lo chiamava “ComputeRino”, lui replicava ribattezzando Clerici “il dottor Divago”. L’ATP, l’associazione mondiale del tennis, lo ha premiato nel 1982 e nel 1991 come giornalista dell’anno.
UNA VITA A BORDO RING
Il pugilato invece l’aveva conosciuto prima da impresario e organizzatore di eventi, quando faceva la spola tra l’Europa e gli Stati Uniti, spesso volando a bordo del Concorde. Poi da cronista, quando portò in tv la trasmissione “La Grande Boxe” su Canale 5. Eravamo agli inizi degli Anni Ottanta e il pugilato in Italia era più popolare di quanto sia ora. La Federboxe lo ha ricordato così: "Pochi sono stati in grado di raccontare e narrare la nobile arte come hai fatto tu! Fai buon viaggio, Maestro".
CARTA STAMPATA E TV
Salvatore Tommasi, detto Rino, era nato a Verona il 23 febbraio 1934. Era anche appassionato di calcio, tifoso dell’Hellas ma capace di giudizi sempre lucidi ed equidistanti. Per anni ha scritto sulla Gazzetta dello Sport, ma ha collaborato anche con il Messaggero, il Mattino di Napoli e il Gazzettino di Venezia. Poi è stato il primo responsabile dello sport delle reti Fininvest, per poi passare a Telepiù, di cui è stato anche direttore.
IL PROFESSORE
Gianni Brera, altra leggenda del giornalismo italiano, lo chiamava il Professore, spiegando che " ha un cervello essenzialmente matematico però capace di digressioni epico-fantastiche quali consente uno sport come il pugilato. Io lo chiamo Professore, senza la minima ombra di esagerazione scherzosa".