Mi è capitato più volte parlando con uomini e donne di ascoltare parole come: “Mi piacerebbe essere più deciso/a, avere meno dubbi e sentirmi più sicuro/a davanti alle decisioni”. La mia sensazione principale è che le persone ritengano che la capacità di decidere sia caratteriale, un tratto della personalità… Non è così. La personalità e il carattere c’entrano poco o nulla. Chi fatica a prendere decisioni guarda i decisori quasi con sgomento… Osserva incredulo come, davanti alle opzioni disponibili, il decisore guardi le possibilità, elabori brevemente, decida quale strada scegliere e subito dopo si dimentichi della questione. Costoro non sono nati così, non hanno il saper decidere nel dna. Semplicemente adottano comportamenti che li rendono fiduciosi nelle proprie scelte.
Accettano l'incertezza
Nessuna decisione potrà mai essere giusta o sbagliata a prescindere; intendo dire che non possiamo sapere come andranno le cose nel momento in cui stiamo decidendo. Dovrei comprare la giacca blu o quella grigia? Sarebbe meglio per me prendere l’aereo o il treno? Lo sposo o lo lascio? Di qualunque entità sia la decisione, l’incertezza sarà sempre una costante, è una caratteristica propria del processo decisionale. Chi fatica a prendere decisioni non sopporta l’essere incerto, teme tutti i possibili scenari futuri, si blocca letteralmente e entra in stati d’ansia. Chi decide con facilità invece ammette di non poter eliminare del tutto l'incertezza. Non vive l’incerto come una cosa negativa, la vede come una sfida ma non come una minaccia.
Non cercano rassicurazioni
Farsi rassicurare riduce la fiducia in se stessi. E’ del tutto normale sentirsi agitati davanti ad una decisione da prendere, magari molto importante. Ma non dovremmo spostare il nostro focus dalla decisione da prendere a quale modo trovare velocemente per sentirci meno in ansia. Lo sappiamo, quando siamo in uno stato di agitazione tendiamo a cercare supporto da amici, colleghi, parenti, insomma persone esterne da noi. Il cervello registra che stiamo fuggendo dall’ansia, col risultato che rimarrà impresso nella sua memoria che l’ansia provocata dal dover prendere una decisione è pericolosa. Ciò significa che ogni volta che affronteremo una decisione che ci rende anche solo poco ansiosi, il nostro cervello, avvertendo il pericolo, ci farà sentire ancora più ansioso. Si chiama circolo vizioso.
Non hanno paura di sbagliare
Il motivo per cui abbiamo il terrore di commettere errori è quasi sempre dettato dal nostro passato. Se siamo stati spesso puniti per aver sbagliato qualcosa, la nostra mente ha registrato che sbagliare è dannoso. Quindi ci aspettiamo, davanti ad una decisione, che se prendessimo quella sbagliata potremmo subire danni seri. C’è solo un modo per ricondizionare il pensiero della punizione legata agli errori. Cominciare a sbagliare volontariamente. Piccole cose, ovvio; servono solo per fare allenamento. Per esempio: tua moglie ti ha dato la lista della spesa dove è specificato di acquistare la farina (ma mi raccomando quella con cinque cereali). Tu compra quella con tre cereali. La tua testa vorrà impedirtelo in tutti i modi, ti dirà che lei si arrabbierà molto e che ti urlerà contro che prima o poi chiederà il divorzio e che bla bla bla … Bene, tu fallo lo stesso e dimostra al tuo cervello che sta sbagliando. Oppure porta al collega la brioche alla crema sapendo bene che preferisce quella alla marmellata. Mentre la starai pagando il tuo cervello si ribellerà, ti invocherà di lasciarla nel vassoio e di prendere quell’altra, ti ricorderà che così facendo il collega non ti stimerà più e farà di tutto per farti licenziare e che bla bla bla … Bene, tu fallo lo stesso e dimostra al tuo cervello che sta sbagliando. Solo così, nel tempo, sarà possibile rimuovere in profondo la paura di fare errori; solo arrivando a resettare la relazione causale errore = punizione sarà possibile sentirsi più sicuri, in futuro, nel prendere decisioni.