È stata catturata la prima immagine dell'embrione di una luna, è un disco di materia
26 luglio 2021, ore 19:00 , agg. alle 11:57
Ad illustrare questa immagine è uno studio pubblicato sull’Astrophysical Journal Letters, coordinato dall’astronoma Myriam Benisty, dell’Università francese di Grenoble e da Miriam Keppler, dell'istituto tedesco Max Planck per l'astronomia, e condotto in collaborazione con l’Università del Cile
È stata catturata la prima immagine che ritrae un embrione di luna: si tratta di un disco di materia che di fatto è il primo passo verso la formazione di un satellite naturale intorno a un pianeta esterno al Sistema Solare. Ad illustrare questa immagine è uno studio pubblicato sull’Astrophysical Journal Letters, coordinato dall’astronoma Myriam Benisty, dell’Università francese di Grenoble e da Miriam Keppler, dell'istituto tedesco Max Planck per l'astronomia, e condotto in collaborazione con l’Università del Cile.
Le immagini aiuteranno a capire come si formano le lune e i pianeti nei giovani sistemi stellari
Un’immagine storica, ottenuta grazie al radiotelescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), in Cile, dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso). Tutto ciò aiuterà a capire meglio come si formano le lune e i pianeti nei giovani sistemi stellari. Protagonista è un giovane pianeta gigante gassoso simile a Giove scoperto nel 2019, chiamato PDS 70c, che si trova a circa 400 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Centauro. L’immagine mostra un grande disco di gas e polveri dai quali si è formato il pianeta, e un suo compagno, PDS 70b, non visibile nella foto. Al centro del disco c’è la stella madre PDS 70 intorno alla quale orbita il pianeta di tipo gioviano. Poco distante da PDS 70c, defilato, un secondo puntino luminoso, circondato da un alone di gas e polveri: è il disco dal quale prenderà origine una sua luna.
Il disco intorno al pianeta ha lo stesso diametro della distanza che separa la Terra dal Sole
“Il nostro lavoro mostra una chiara identificazione di un disco in cui potrebbero formarsi dei satelliti - spiega Benisty -. Le nostre osservazioni con Alma sono state ottenute con una risoluzione così fine che abbiamo potuto identificare chiaramente che il disco è associato al pianeta, e definirne per la prima volta le dimensioni”. Il disco posto intorno al pianeta, stando ai calcoli degli astronomi dell’Eso, ha all’incirca lo stesso diametro della distanza che separa la Terra dal Sole e una massa sufficiente a formare fino a tre satelliti delle dimensioni della Luna. Finora “sono stati trovati più di 4.000 pianeti esterni al Sistema solare, ma tutti - rileva Keppler - sono stati rilevati in sistemi evoluti. Ma PDS 70b e PDS 70c, un sistema che ricorda la coppia Giove-Saturno, sono gli unici due mondi trovati finora ancora in fase di formazione. Per questo ci offrono un’opportunità unica per osservare e studiare i processi di formazione di pianeti e satelliti”.