E' un campionato senza padroni, Milan Inter e Napoli in soli tre punti; e la Juventus cerca la rimonta a fari spenti
E' un campionato senza padroni, Milan Inter e Napoli in soli tre punti; e la Juventus cerca la rimonta a fari spenti
07 marzo 2022, ore 11:05
C'è un livellamento verso il basso, che rende il campionato più equilibrato e appassionante; il Milan ha ribadito la sua candidatura vincendo a Napoli, ma la strada è ancora lunga. Ecco lo stato di forma delle prime quattro in classifica
Stiamo vivendo una corsa scudetto di difficile interpretazione: chi sembra sul punto di spiccare il volo, inciampa; chi pare in difficoltà, si riscatta. Insomma, nessuno domina e tutte rimangono in corsa, fino alla prossima smentita. Fare previsioni è impossibile, questa è una fotografia della situazione attuale.
MILAN 60 punti
La squadra che è uscita vincitrice dall’ultimo week end è il Milan: la vittoria sul campo del Napoli ha un alto peso specifico. Innanzitutto perché vale il primo posto solitario in classifica. Poi perché ha confermato che la squadra di Stefano Pioli sta crescendo e si sta abituando a giocare nel modo giusto le partite cruciali. Certo, va trovata continuità: chi ha vinto lo scontro diretto dello stadio Maradona, nelle settimane precedenti non era riuscito a battere Udinese e Salernitana. Tecnicamente il Milan è probabilmente inferiore alle sue rivali, ma è in grado di competere fino alla fine. Poi bisogna sottolineare che i rossoneri sono quelli che hanno uno score migliore negli scontri diretti: una vittoria e un pareggio nel derby, una vittoria e una sconfitta con il Napoli, due pareggi con la Juventus. Ora sta tornando a disposizione Zlatan Ibrahimovic: in sua assenza i gol pesanti li ha segnati Giroud ( doppietta all’Inter e rete al Napoli ).
INTER 58 punti ( e una partita da recuperare)
I cinque gol contro la Salernitana hanno rilanciato le ambizioni dell’Inter, ma la rinascita andrà certificata contro avversari più complicati. Fino a metà gennaio i nerazzurri sembravano destinati a bissare la vittoria del campionato, poi il black out nel finale del derby ha rimesso tutto in discussione. I segnali di stanchezza di Barella, Brozovic, De Vrij, Lautaro Martinez vanno seguiti con attenzione, venerdì hanno tutti mandato segnali di ripresa ma è presto per dichiarare la fine dell’emergenza. La classifica dell’Inter da due mesi porta con sé l’asterisco per la partita non giocata a Bologna. Vincendo il recupero Simone Inzaghi sarebbe virtualmente in testa. Ma la realtà vede una partita da giocare e da vincere sul campo, circostanza non scontata visto che ultimamente i successi interisti sono stati piuttosto rari. Se l’Inter ritroverà il gioco, i ritmi e i gol di novembre/dicembre sarà ancora la favorita per il titolo.
NAPOLI 57 punti
Il gol di Fabian Ruiz al 94esimo minuto di Lazio-Napoli era sembrato un segnale del destino, uno di quei momento “sliding doors” in grado di indirizzare una stagione. I partenopei sembravano i migliori candidati per approfittare del rallentamento delle milanesi. Ma ieri sera la squadra di Spalletti ha sbagliato totalmente la partita e il Milan ha espugnato lo stadio Maradona senza soffrire troppo. Alla vigilia Spalletti ha esagerato con carica e motivazioni, ha usato toni epici che hanno finito per paralizzare i suoi. Oggi a Napoli si respira un’aria da occasione sprecata ed è sempre più diffusa la sensazione che Insigne e compagni vengano meno negli scontri diretti. In questo campionato senza padroni, il Napoli resta comunque in corsa. La sensazione è che non vincerà il più bravo, ma chi da qui alla fine inciamperà di meno.
JUVENTUS 53 punti
Massimiliano Allegri insiste nel sostenere che la Juventus è fuori dalla corsa scudetto. Ma adesso che il quarto posto sembra quasi assicurato, ci si può provare. A fari spenti. I bianconeri sono reduci da una lunga serie positiva, sette punti dalla vetta sarebbero tanti se davanti ci fossero squadre perfette, ma non è così. Cero, anche la Juve ha più di un difetto. La partita di ieri ha ben mostrato le due facce della medaglia: sono arrivati i tre punti, come spesso capita “di corto muso”; ma nell’analisi non si può dimenticare che la squadra nel secondo tempo ha sofferto contro lo Spezia. La tattica sparagnina del minimo vantaggio per ora sta portando risultati, ma non dominare e non chiudere le partite alla lunga può risultare rischioso. C’è poi il fattore Vlahovic: ha oggettivamente migliorato il rendimento offensivo, ha portato e porterà punti da solo. Anche se contro lo Spezia non ha inciso.