Edoardo Bennato, il ritorno di Burattino senza fili

Edoardo Bennato, il ritorno di "Burattino senza fili"

Edoardo Bennato, il ritorno di "Burattino senza fili"


Esce la "Legacy Edition" dell'album capolavoro del cantautore

Quarant'anni dall'uscita e non mostrarli. Viene pubblicata la "Legacy Edition" di "Burattino senza fili" di Edoardo Bennato. Metafora del potere e della società raccontata attraverso Pinocchio e i suoi compagni di favola.
E' un disco iconico che per l’anno in cui è stato pubblicato ha stabilito un nuovo parametro della scena musicale cantautorale nazionale. Questa edizione celebrativa dei suoi 40 anni è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione di Giorgio Bennato che ha fornito il materiale musicale extra e live che arricchisce questa versione deluxe” dichiara Paolo Maiorino, responsabile del Catalogo e dei Progetti Speciali di Sony.

Quando uscì, quarant'anni fa (era il 1977), "Burattino senza fili" balzò in cima alle classifiche e divenne uno degli album imprescindibili per qualsiasi generazione. Venne intonato da milioni di ragazzi, suonato in riva al mare, onorato con live affollatissimi: è stato con ogni probabilità il passo più importante di Bennato verso una celebrità che non gli è costata nessuna rinuncia artistica evidente.

L’album è nato in una situazione movimentata, contraddittoria e, per tanti versi, irripetibile. Bennato aveva alle spalle altri quattro album, via via sempre più liberi, anarchici, esplosivi: trasportarono il linguaggio del folk, del blues, del rock’n’roll, in una terra assolutamente contemporanea, per parlare di libertà, della malvagità dei potenti e di molto altro. Burattino senza fili è un concept, come all’epoca si diceva degli LP rock che raccontano una storia, dall’inizio alla fine, quasi fossero un romanzo fatto di canzoni. E dietro questo album c’è il romanzo di Collodi, una risorsa vastissima per l’ironia affilata e dolente del musicista napoletano.

Bennato non è in discontinuità con il suo percorso espressivo precedente, è in piena fase di affinamento. Non è un caso che, nella versione di “Dotti, medici e sapienti” del secondo disco di questa edizione (live, aprile 1979), il pezzo sia sostenuto egregiamente dallo strumento più caratteristico del primo Bennato, il kazoo, al posto degli archi nella versione in studio, così come, sempre nel secondo disco, la versione di “Mangiafuoco” (live, agosto 1979) ne accentui le radici blues. I temi del controllo sociale, della ribellione a qualsiasi regola, della forza del rock e del folk intesi come strumenti primitivi e liberi sono messi in gioco in maniera sempre più consapevole e strategica.

La raffigurazione dei protagonisti dell’album si unisce ad un grafica ricca, un vero e proprio libretto con tutti i protagonisti immortalati: giudice, gendarmi, la Fata, Mangiafuoco, musicisti, dotti, medici e sapienti. In tutto questo, la musica non è un fattore secondario: continua a incarnare la follia, l’estro, l’imprevedibilità di un artista che ha sempre fatto delle sue energie, del suo rimanere fuori dalle linee guida di qualsiasi movimento, un punto di forza. E la favola di Pinocchio continua a essere illuminante. I pezzi di “Burattino senza fili”, con la loro tenacia fuori dal coro, non smetteranno mai di essere una pietra miliare per la cultura rock in Italia.

Disponibile in due versioni (bookset 40 pagine + 2 CD, e LP originale rimasterizzato 24-bit / 192kHz dai nastri originali + CD + libretto) il cofanetto comprende, nel primo disco, le otto canzoni immortali ("È stata tua la colpa"; "Mangiafuoco"; "La Fata"; "In prigione, in prigione"; "Dotti medici e sapienti"; "Tu grillo parlante"; "Il gatto e la volpe"; "Quando sarai grande") e, nel secondo, dal titolo "Canzoni senza fili", quattordici tracce (tra queste, le versioni francesi de "La Fata", "Il gatto e la volpe"; le versioni in studio de "Il paese dei balocchi", "Il mio nome è Lucignolo", "La Fata", "Al diavolo il grillo parlante", "Dotti medici e sapienti"; le versioni live di "Dotti medici e sapienti", "Mangiafuoco", "In prigione, in prigione", "È stata tua la colpa", "La fata", "Tu grillo parlante", "Il gatto e la volpe", "Quando sarai grande").


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