Egitto, arriva oggi la nave Vulcano della nostra Marina Militare per curare i feriti palestinesi
Egitto, arriva oggi la nave Vulcano della nostra Marina Militare per curare i feriti palestinesi
03 dicembre 2023, ore 08:00
A bordo sale operatorie, ambulatori e medicinali. Nello staff anche 6 medici del Qatar
Attraccherà oggi nel porto di Al Arish, in Egitto, località che si trova a una cinquantina di chilometri dal valico di Rafah, la nave Vulcano della nostra Marina Militare, partita lo scorso 8 novembre da Civitavecchia. A bordo sale operatorie, ambulatori e medicinali per curare feriti provenienti dalla Striscia, in particolare minori. Dello staff medico, composto da una trentina di persone, fanno parte anche sei medici del Qatar. Quando le condizioni lo renderanno possibile da Napoli salperà anche un'altra nave militare italiana con un ospedale da campo. In questo caso si tratta di una struttura da allestire in territorio palestinese, solo quando saranno cessate le ostilità. Sulla nave Vulcano c’è anche una stanza per gestire i malati in codice rosso. "L'Italia, come promesso, sta facendo la sua parte per Gaza", ha sottolineato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Ricordiamo che un milione di euro è stato stanziato dal Consiglio dei ministri per reperire materiale sanitario da trasferire alle autorità egiziane che stanno assistendo i palestinesi feriti a Gaza.
Si aggrava la situazione nella striscia, dppo la fine della tregua
La situazione nella Striscia è gravissima. Centinaia le vittime dopo la ripresa dei combattimenti, causata dalla rottura da parte di Hamas dell'accordo siglato con Isralae. Ma gli aiuti non si fermano. Cento camion carichi di aiuti sono arrivati ieri a Gaza. I mezzi sono transitati dal valico di Rafah, in Egitto, per portate generi alimentari, acqua, forniture sanitarie e medicinali destinati al popolo palestinese. La notizia è stata confermata dalla Mezzaluna palestinese. Il Comitato internazionale della Croce rossa ha sottolineato, nelle scorse ore, che le condizioni attuali, dopo la fine della tregua, non consentono mettere in campo tutti gli importanti aiuti necessari. Il responsabile delle operazioni della Croce Rossa a Gaza, Pascal Hundt, citato dalla Bbc, ha detto di temere il disastro per i civili. "Le regole umanitarie internazionali parlano chiaro e devono essere applicate da tutte le parti coinvolte nel conflitto armato, va fatto tutto il possibile per evitare o almeno minimizzare i danni alle abitazioni civili e alle infrastrutture, come i servizi sanitari, l'acqua e le centrali elettriche", ha concluso l'esponente della Croce Rossa.