Elena Ferraro, l’imprenditrice sotto scorta per aver detto no ai Messina Denaro, oggi è una giornata memorabile

Elena Ferraro, l’imprenditrice sotto scorta per aver detto no ai Messina Denaro, oggi è una giornata memorabile

Elena Ferraro, l’imprenditrice sotto scorta per aver detto no ai Messina Denaro, oggi è una giornata memorabile


Nel giorno dell’arresto di Matteo Messina Denaro abbiamo raggiunto l’imprenditrice che si era opposta al boss, al suo diktat per riciclare il denaro attraverso la clinica privata di cui è titolare

Quasi incredula in principio, quando ha appreso la notizia Elena Ferraro ha prima pensato a una fake news poi il suo telefono ha iniziato a diventare rovente e ora, a distanza di ore, parla di giorno memorabile. “Sono felicissima, mi sento davvero libera, è come se questa cappa enorme, oscura e soffocante si fosse all’improvviso sgretolata” ci racconta al telefono. Si fa portavoce Elena dei castelvetranesi “per bene” che condividono questi sentimenti, tra loro i giovani che ieri pomeriggio –in paese- hanno organizzato un flash mob.

LA VICENDA

Nel 2013 Elena Ferraro riceve la visita di una persona che si presenta come Messina DenaroSono il capo di tutto, qui comando io e dobbiamo fare un affare” racconta la titolare della clinica Hermes. Questo il biglietto da visita dell’uomo che la Ferraro scoprì poi essere il cugino del boss latitante, Mario Messina Denaro. L’imprenditrice avrebbe dovuto emettere fatture false per ripulire il denaro sporco che serviva “a mantenere economicamente le famiglie dei detenuti che non parlavano”, degli uomini finiti in carcere che non collaboravano con la giustizia. Elena Ferraro non ha accettato, un no fermo che, ricorda al telefono con noi, “probabilmente ha stupito inizialmente l’uomo, intanto perché arrivava da una donna e poi perché a Castelvetrano nessuno può ribellarsi”. Forse però pensava che la donna avrebbe ceduto alla fine perché le disse che sarebbe tornato. Lei, invece, denunciò tutto alla Squadra Mobile di Trapani; con l’ausilio di microspie nell’ufficio della Ferrero intercettarono le richieste di riciclaggio e in capo a due mesi scattò l’Operazione Eden che portò all’arresto di 30 persone, tra cui la sorella di Matteo Messina Denaro –Patrizia .

LA PAURA, LA SCORTA E LE ISTITUZIONI VICINE

Dal rilascio dell’uomo, a pena scontata, per Elena era tornata la paura tuttavia “Ho avuto grande fiducia nello Stato, nelle istituzioni e in particolare nella magistratura, sono stata sempre seguita e non mi hanno mai lasciata sola”. Umanamente avevo paura, aggiunge, però dall’altro lato c’era la consapevolezza di non essere sola perché avevo le istituzioni vicine. Quindi la riflessione su un sentore che si avvertiva negli ultimi tempi a Castelvetrano “Si sentiva che Messina Denaro fosse in zona, anche perché alla fine i latitanti sono sempre a casa loro”. Esattamente dove, oggi, è stato catturato dopo trent’anni da primula rossa.


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