Elezioni americane: chi sono i grandi elettori e come funziona il sistema
05 novembre 2024, ore 08:00
Oggi, 5 novembre 2024, gli americani sono chiamati a scegliere il 47° Presidente degli Stati Uniti d'America. La sfida tra la democratica Harris e il repubblicano Trump. tutto quello che c'è da sapere.
Oggi i cittadini americani sono chiamati a scegliere il nuovo inquilino della Casa Bianca. La sfida principale è tra la candidata democratica Kamala Harris, attuale vicepresidente, e il repubblicano Donald Trump, ex presidente in cerca di un secondo mandato dopo quello dal 2017 al 2021. La corsa per la presidenza si preannuncia incerta fino all'ultimo, con sondaggi che mostrano un testa a testa tra i due sfidanti. Ma il sistema elettorale statunitense, basato su un sistema che si fonda su quelli che vengono definiti ‘grandi elettori’ e non sul voto popolare diretto, rende il risultato difficile da prevedere. Sarà il numero dei grandi elettori preassegnati ad ogni stato, e non il conteggio dei singoli voti, a determinare chi si insedierà nello Studio Ovale il prossimo gennaio.
I CANDIDATI
Da una parte in corsa per le elezioni Usa 2024 c'è Kamala Harris, attuale vicepresidente degli USA. Con un passato da senatrice della California, in questi anni alla Casa Bianca ha dovuto affrontare numerose sfide, non sempre brillando per efficacia. Ma dopo il ritiro dalla corsa del presidente Joe Biden in seguito al deludente dibattito con Trump, il partito democratico si è compattato dietro di lei come unica speranza per fermare l'avanzata repubblicana. Dall'altra c'è Donald Trump, 78 anni, miliardario imprenditore newyorkese, già 45° presidente degli Stati Uniti dal 2017 al 2021. Diversi i guai giudiziari che lo vedono coinvolto, ma la sua base elettorale non sembra influenzata dalle condanne.
COME E QUANDO SI VOTA?
Gli americani voteranno per il nuovo presidente il 5 novembre 2024, ma il sistema elettorale offre diverse opzioni. In 47 Stati è possibile esprimere la propria preferenza grazie al voto anticipato, che può essere effettuato sia di persona che per corrispondenza fino a sette settimane prima dell'Election day. L'anticipo serve a ridurre le code del 5 novembre e a permettere la partecipazione di chi ha difficoltà a recarsi alle urne in un giorno lavorativo. Solo Alabama, Mississippi e New Hampshire non consentono il voto anticipato, se non per specifiche motivazioni. In molti Stati a guida repubblicana si è cercato di limitare il voto anticipato, temendo che favorisca gli avversari. Trump stesso aveva definito questa modalità "fraudolenta", ma gli studi hanno dimostrato che i casi di frode sono estremamente rari.
COSA SONO I GRANDI ELETTORI?
Il presidente degli Stati Uniti viene eletto da 538 grandi elettori, non direttamente dai cittadini. Questo numero non è casuale: corrisponde alla somma dei membri del Congresso (435 rappresentanti e 100 senatori) più tre delegati del Distretto di Columbia, dove si trova Washington. Ogni stato contribuisce con un numero di grandi elettori pari ai suoi seggi totali in Congresso: la California ne ha 54, il Wyoming solo 3. Il numero dei grandi elettori assegnato ad ogni Stato è stabilito in proporzione agli abitanti: i più popolosi hanno un peso maggiore (es.: la California ne ha 54, il Vermont 3). Per vincere serve la maggioranza assoluta: 270 voti. Il meccanismo è particolare: i cittadini votano per i grandi elettori del loro stato, che rappresentano una parte politica precisa, e non direttamente per il candidato presidenziale. In 48 stati su 50 (le eccezioni sono Maine e Nebraska) chi vince il voto popolare, anche per un solo voto di scarto, conquista tutti i grandi elettori in palio. È un sistema che può creare paradossi: un candidato può diventare presidente anche avendo meno voti popolari del suo avversario a livello nazionale.
COSA SONO GLI SWING STATES?
La maggior parte degli stati è saldamente democratica o repubblicana, ma ce ne sono sette dove tutto può succedere: sono gli swing states, gli stati in bilico. Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin rappresentano il vero campo di battaglia elettorale, con 93 grandi elettori in palio su un totale di 538. Chi vince in uno di questi stati, anche per un pugno di voti, si aggiudica tutti i suoi grandi elettori grazie alla regola del "winner takes all". La Pennsylvania, con i suoi 19 grandi elettori è il vero ago della bilancia di queste elezioni.