Elezioni, Giorgia Meloni Fdi si schiera per "il diritto di non abortire”, ma per il PD “è Medioevo”

Elezioni, Giorgia Meloni Fdi si schiera per "il diritto di non abortire”, ma per il PD “è Medioevo”

Elezioni, Giorgia Meloni Fdi si schiera per "il diritto di non abortire”, ma per il PD “è Medioevo”


La vicinanza al governo di Viktor Orban è l'altro elemento a generare polemica, però Salvini liquida la faccenda così: "Mi occupo di Italia e vorrei salvare i posti di lavoro in Italia. Lascio che siano altri a occuparsi di Ungheria, Turchia, Russia e Cina”

Dopo il dossier statunitense sui presunti fondi della Russia ai partiti di venti paesi europei, che ha gettato un'ombra anche sulla campagna elettorale italiana, gli occhi rimangono puntati su Fratelli d'Italia e Lega. Complice il grido che si è levato nella serata di ieri a Genova: "Vogliamo dare il diritto alle donne che pensano che l'aborto sia l'unica scelta che hanno, di fare una scelta diversa. Non stiamo togliendo un diritto ma aggiungendolo", sono state le parole di Giorgia Meloni durante il suo comizio sotto la Lanterna durante il quale ha liquidato come "surreali" le accuse che sono arrivate dal centrosinistra a proposito di un presunto intento liberticida di Fratelli d'Italia sulla legge 194 che regola l'interruzione volontaria di gravidanza.


La miccia

La miccia, tuttavia, è ormai accesa e il fuoco delle polemiche non tarda a divampare. Enrico Letta sceglie le pagine di un settimanale femminile come Grazia per rispondere che "non basta essere donna per fare politiche per le donne. Contano le proposte e i fatti concreti che si mettono in campo. Per le donne la parola chiave è libertà", e la capogruppo del Pd alla Camera nutre forti dubbi sul fatto che questa libertà sarebbe assicurata da un governo che avesse Meloni al vertice. "L'aborto è una scelta non una colpa. Ci sono molti motivi per cui vi si ricorre e non sono solo economici. Meloni lascerà libere le donne di scegliere? Non ne siamo sicure", spiega Serracchiani.


Bonino

Anche Emma Bonino rivede le sue convinzioni sulla solidità della legge 194 in caso di vittoria della destra: "Fino a stamattina non pensavo che l'aborto in Italia potesse essere a rischio a livello legislativo con l'eventuale vittoria di questa destra. Pensavo invece che tra chi abolisce l'aborto attraverso la Corte Suprema, come Trump, e chi lo fa con altri mezzi come in Polonia o in Ungheria - dove ieri è venuta fuori l'idea che si debba far sentire il battito del feto - noi abbiamo da tempo semplicemente scelto una terza via, quella di non applicare la legge, visto che ci sono intere Regioni dove la legge 194 non esiste, perché non applicata. Dopo il comizio di Genova, forse per rivendicare l'idea 'Dio-Patria-Famiglia', la leader di FdI dice di voler riconoscere il diritto a fare una scelta diversa: quella di non abortire, evidentemente scopiazzando le idee degli amici illiberali europei su questo", osserva Bonino.


Orban

La vicinanza al governo di Viktor Orban è l'altro elemento a generare preoccupazione nel centrosinistra. In Ungheria ci si prepara infatti a introdurre l'obbligo di auscultazione del battito del feto per chi abbia deciso di abortire. E la co-portavoce di Europa Verde, Eleonora Evi dice di aver "ricevuto segnalazioni di donne e di associazioni che la stessa cosa sta già accadendo in Umbria. Sono questi i pericoli concreti che corriamo anche in Italia e di cui i cittadini, al netto delle strumentali dichiarazioni elettorali, devono essere consapevoli". Non si tratta "nemmeno di fascismo, in questo caso, è Medioevo", sottolinea il ministro del Lavoro, Andrea Orlando: "Una cosa che lascia raggelati è il fatto che la destra non prende le distanze da questa impostazione. Lo trovo inquietante", conclude l'esponente dem.


Strasburgo

Una prossimità politica, quella fra la destra italiana e quella di Orban, che sembra certificata anche da quanto avvenuto oggi nell'Aula di Strasburgo dove si è votato su un rapporto del Parlamento che suona come una condanna al governo di Budapest. Vi si legge che l'Ungheria "non è più considerabile pienamente una democrazia". A votare contro il rapporto sono stati gli eurodeputati di Fratelli d'Italia e Lega. Una scelta che fa dire a Luigi Di Maio che "se Meloni va al governo ci isola dall'Europa, se ci isoliamo dall'Europa perdiamo i soldi del Pnrr. Sono preoccupato". Al contrario, Matteo Salvini liquida la faccenda così: "Mi occupo di Italia e vorrei salvare i posti di lavoro in Italia. Lascio che siano altri a occuparsi di Ungheria, Turchia, Russia e Cina", aggiunge il capo del Carroccio.


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