Elezioni politiche 2022: le proposte degli schieramenti politici in materia di cinema e audiovisivo
25 agosto 2022, ore 08:00
In vista delle elezioni del 25 settembre, mettiamo a confronto le varie idee dei partiti italiani per risollevare le sorti dell’industria cinematografica
Il 25 settembre è sempre più vicino e i vari schieramenti politici hanno cominciato a presentare i loro programmi elettorali per raccontare le proprie proposte sui temi più disparati. Spiccano su tutti ovviamente l’inflazione, la crisi energetica, la guerra in Ucraina e il lavoro, ma ci sono anche altri aspetti di cui il nuovo governo dovrà irrimediabilmente occuparsi. Uno di questi è il mondo del cinema e degli esercenti cinematografici che, soprattutto negli ultimi anni di pandemia, hanno visto il loro settore completamente messo in ginocchio. Quali sono le ricette che i partiti propongono per risollevare il mondo della cultura e dell'audiovisivo? Passiamo in rassegna le proposte indicate nei vari programmi.
IL CENTRODESTRA E LA VALORIZZAZIONE DEL MADE IN ITALY
Nel documento unitario presentato dalle forze di centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati) non viene menzionato direttamente il comparto cinematografico, ma si cita il sostegno al mondo dello spettacolo. Come punto di forza delle proposte culturali, il centrodestra punta sulla valorizzazione del Made in Italy, nella sua tutela e preservazione ma anche nella promozione all’estero. Si sottolinea l’importanza della digitalizzazione “dell'intera filiera del settore turistico e della cultura”.
Se invece si passano in rassegna i programmi dei singoli partiti di Centrodestra, in materia di cinema spicca la Lega che pone l’accento sul problema della pirateria e soprattutto apre al dibattito tra cinema e piattaforma, per regolamentare lo sviluppo e la crescita di queste due realtà.
IL CENTROSINISTRA IN CONTINUITA’ CON LA POLITICA DI FRANCESCHINI
Il programma del Centrosinistra viene completamente demandato al Partito Democratico che, al mondo del cinema, riserva un paragrafo dove, sostanzialmente, si ravvisa una continuità con l’operato del Ministro della Cultura Dario Franceschini. Grande importanza al Tax Credit, al rilancio delle sale cinematografiche e teatrali, e in ultima istanza il riconoscimento della funzione culturale dei locali di musica live.
IL MOVIMENTO 5 STELLE E LA RIFORMA DELLA RAI
Il Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte presenta un documento di 13 pagine, dove sul settore dell’audiovisivo non parla del cinema ma concentra tutta la sua linea sul sistema radiotelevisivo. In modo particolare paventa un ripensamento della RAI “con nuova governance che tenga fuori i partiti e assicuri il pieno recupero della sua funzione sociale con garanzia di correttezza e pluralismo dell’informazione”.
IL TERZO POLO DI CALENDA E RENZI
Nel programma presentato da quello che viene definito il terzo polo, formato da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi, il cinema e l’audiovisivo vengono menzionati raramente, si preferisce di più il termine “spettacolo dal vivo”. Nel paragrafo che gli viene dedicato si parla di potenziare il Fondo unico dello spettacolo e, in particolare, di incentivare i progetti multidisciplinari e le attività trasversali dedicate alle scuole in modo da creare un meccanismo di scambio virtuoso con il settore di promozione della cultura.