Elezioni USA, pesante botta e risposta tra Kamala Harris e Donald Trump, ecco cosa hanno detto
24 ottobre 2024, ore 13:00
Continua lo scontro a distanza tra i due candidati alla Casa Bianca in vista delle presidenziali del 5 novembre. Accuse e insulti tra la vice presidente dell'amministrazione Biden e il tycoon americano, che intanto deve difendersi da un nuovo scandalo
ALTA TENSIONE
La tensione tra Kamala Harris e Donald Trump continua a crescere a meno di due settimane dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Entrambi i candidati proseguono i loro intensi tour elettorali negli Stati in bilico, cruciali per determinare il vincitore di una competizione molto combattuta, e continuano a lanciarsi accuse senza tregua. Kamala Harris ha ribadito la sua opinione su Trump, definendolo un "fascista" durante un incontro con gli elettori in Pennsylvania organizzato dalla CNN. La vicepresidente ha sottolineato che non è l'unica a pensarla così, citando l'ex capo dello staff John Kelly, che nel suo libro ha rivelato che Trump avrebbe espresso il desiderio di avere "generali come quelli di Hitler". Harris ha poi aggiunto che Trump rappresenta una minaccia per la Costituzione americana e potrebbe distruggerla. Lo ha accusato di essere pronto a vendicarsi dei suoi oppositori e di attaccare giornalisti e dissidenti pacifici, persino minacciando l'uso dell'esercito contro i cittadini.
LE PAROLE DI HARRIS
Durante il suo discorso, Harris ha risposto anche a domande riguardanti la sua agenda politica, trattando temi come l'economia e l'immigrazione, due aree che hanno rappresentato sfide durante la sua vicepresidenza. Ha affermato di voler rappresentare una nuova generazione di leader, con approcci innovativi basati su esperienze diverse. Ha anche annunciato una serie di misure volte a ridurre il costo degli alimenti e delle abitazioni, mostrando il suo impegno verso il miglioramento delle condizioni di vita degli americani. Sull'immigrazione, Harris ha ammesso che il sistema è "rotto" e ha incolpato il Congresso per la mancanza di soluzioni. Quando incalzata sulla questione del muro al confine con il Messico, ha dichiarato di voler rafforzare la sicurezza alla frontiera, ma non ha risposto direttamente alla possibilità di costruire una barriera. In politica estera, la vicepresidente ha espresso preoccupazione per il numero di morti palestinesi nella guerra a Gaza e ha ribadito la necessità di lavorare per una soluzione a due Stati, sottolineando l'urgenza di trovare una pace duratura nella regione. Mentre Harris parlava in Pennsylvania, Trump era in Georgia e lanciava pesanti critiche alla sua avversaria, accusandola di aver alloggiato "migliaia di criminali" in hotel di lusso. Ha poi attaccato l’ex capo dello staff John Kelly, definendolo "uno squilibrato" e ha descritto Harris come una figura politica incapace e "la peggiore vicepresidente della storia americana". A sostenere Trump durante il comizio c'era anche Robert Kennedy Jr., che ha espresso il suo supporto al tycoon e ha infiammato il pubblico con un appello per un presidente che combatta la corruzione e riporti grandezza all’America.
NUOVO SCANDALO PER TRUMP CHE PROVA A DIFENDERSI
Nel frattempo, Trump è stato nuovamente coinvolto in uno scandalo legato a molestie sessuali. L'ex modella Stacey Williams lo ha accusato di averla molestata nel 1993 alla Trump Tower, in quello che ha descritto come un "gioco perverso" con Jeffrey Epstein, il finanziere condannato e poi suicidatosi in carcere nel 2019. Williams ha raccontato di aver incontrato Trump per la prima volta a una festa di Natale nel 1992, attraverso Epstein. La campagna di Trump ha respinto con forza le accuse, descrivendo la donna come "un'ex attivista di Barack Obama" e sostenendo che le sue affermazioni siano state fabbricate dalla campagna elettorale di Harris per danneggiare il candidato repubblicano.