04 marzo 2019, ore 16:00
Lo rivela il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede
Dal 22 giugno 1983, quando sparì da Roma Emanuela Orlandi, cittadina vaticana, si sono susseguite diverse piste di indagini, ma il mistero rimane. La famiglia Orlandi, che non si è mai arresa, ha deciso di giocare un’altra carta. Alla Santa Sede è stato chiesto di riaprire una tomba del cimitero teutonico, che si trova all’interno delle mura. L’estate scorsa, una lettera anonima ha portato l’attenzione su una statua che si trova nel camposanto. Cercate dove indica l’angelo, si legge nella missiva. Da un primo esame si è scoperto che la tomba che sta sotto l’angelo è stata aperta almeno una volta e che la datazione della statua è diversa da quella della lastra. Alcune fonti riferiscono che più persone da anni sono solite portare fiori in quel luogo proprio per Emanuela Orlandi. Il Vaticano ha fatto sapere che prenderà in considerazione la richiesta. La famiglia Orlandi poi, prendendo spunto dal fatto che Papa Francesco ha deciso l’apertura degli archivi relativi al pontificato di Pio XII per il 2020, ha chiesto di poter accedere agli atti delle indagini sul caso Orlandi.