Emergenza Coronavirus, i ministri Speranza, Lamorgese e Azzolina difendono la linea dura del governo per evitare la terza ondata

Emergenza Coronavirus, i ministri Speranza, Lamorgese e Azzolina difendono la linea dura del governo per evitare la terza ondata

Emergenza Coronavirus, i ministri Speranza, Lamorgese e Azzolina difendono la linea dura del governo per evitare la terza ondata


05 dicembre 2020, ore 20:00
agg. 07 dicembre 2020, ore 12:24

I ministri della Salute, Roberto Speranza, dell’Interno Luciana Lamorgese e dell’Istruzione, Lucia Azzolina hanno difeso le scelte del governo sui temi dei vaccini, della scuola e dell’ordine pubblico ribadendo che deve essere evitata la terza ondata.

I ministri della Salute, Roberto Speranza, dell’Interno Luciana Lamorgese e dell’Istruzione, Lucia Azzolina ribadiscono le scelte prese dalla maggioranza di governo sul vaccino anti Covid, sulla scuola e sull’ordine pubblico per evitare l’arrivo di una terza ondata di coronavirus dopo le festività di Natale e fine anno.

La difesa della linea dura

La linea dura nelle misure anti Covid è stata difesa dal ministro della Salute Roberto Speranza che intervistato durante l'evento Live In Courmayeur di Sky tg 24 ha detto che “è stata una scelta necessaria perché il Paese non può permettersi una recrudescenza ulteriore, non vogliamo vedere i nostri presidi sanitari in una difficoltà assoluta, né vedere medici e operatori sanitari in difficoltà, non vogliamo vedere questo numero purtroppo molto alto di decessi crescere ancora”. Sul tema della sicurezza dei vaccini il ministro Speranza ha ribadito che “ci saranno tutte le garanzie, dobbiamo avere la certezza di un processo che si completa in tutte le sue fasi” aggiungendo che “quando l'Agenzia europea del farmaco arriverà a dire che il vaccino è sicuro potremo essere certi che il vaccino è sicuro”. Per Speranza tagliare tempi e tappe sarebbe stato un errore. Ma il governo guarda avanti e nei piani c’è il raggiungimento dell’immunità di gregge che, sempre secondo il ministro della Salute deve partire su base volontaria. Roberto Speranza è convinto che gli italiani siano all’altezza di questa sfida e che “a governo e istituzioni toccherà fare una grande campagna di sensibilizzazione in massima trasparenza e linearità”. Sulla scuola Speranza ha detto che “è fondamentale e, anche nei momenti peggiori abbiamo sempre scelto di tenere aperte le aule”. La decisione di chiudere ha comportato tanti sacrifici per tutti, ha ribadito il ministro della Sanità.

Natale di sacrifici

Anche il ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, intervenuta su Sky Tg24, ha parlato dei sacrifici che saranno costretti a fare gli italiani alle prese con la pandemia: “Sarà un Natale di sacrifici — ha detto il titolare del Viminale — e dovremo continuare con le limitazioni alla mobilità. Proprio nel periodo delle feste dovremo allontanarci dalle nostre tradizioni di fare la festa tutti insieme. Un sacrificio necessario che ci consentirà dopo di affrontare il nuovo anno in maggiore sicurezza”. Per queste festività il ministro dell’Interno ha spiegato che saranno rafforzati i controlli e che saranno impegnati 70 mila poliziotti in più in aeroporti e frontiere. “Dobbiamo stare davvero attenti perché l’esperienza di quest’estate non è stata un’esperienza positiva. Dobbiamo evitare una terza ondata” ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a Sky TG24, che sulla scuola ha ribadito che “siamo vicini alla riapertura delle scuole, almeno con il 75% degli studenti in presenza. Serve la collaborazione di tutti. I prefetti dovranno coordinare tutti gli attori in campo” e questo, sempre secondo il Viminale, “porterà ad una serie di azioni, compreso il controllo dei mezzi pubblici e la limitazione delle persone all’interno dei mezzi” .


La scuola

Uno dei punti critici di questa situazione è la scuola, presenza o didattica a distanza e per chiarire ogni dubbio il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina ha ribadito il concetto che i ragazzi ritorneranno in aula il sette gennaio con maggiori precauzioni. Il titolare del dicastero dell’istruzione ha anche sottolineato che “alla scuola ora servono test rapidi e tamponi”, ma anche “una corsia preferenziale per i controlli se ci fosse il caso di un positivo in classe” affinché i dirigenti abbiano risposte quasi immediate. Intervistata a Sky TG24, Lucia Azzolina ha detto che “adesso è possibile ripartire con il tracciamento nelle scuole”. Altro tema di scontro, quello dei banchi, il ministro dell’Istruzione ha detto che “oggi le scuole hanno 2,4 milioni di banchi nuovi” e che “le consegne sono state praticamente completate”.


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