Emergenza idrica, in Toscana stop al rabbocco delle piscine d’estate
27 marzo 2023, ore 12:01 , agg. alle 17:10
L’acqua con cui si riempiranno le piscine a fine maggio dovrà restare la stessa fino ad ottobre. Preoccupazione per gli agriturismi locali
L’iniziativa della Toscana
La Toscana ha deciso di far fronte al problema di emergenza idrica, tutelandosi dai rischi che potrebbero presentarsi questa estate. La Regione ,attraverso l’Acquedotto del Fiora, ha deciso di proibire l’uso di acqua potabile per il rabbocco delle piscine nel periodo compreso tra giugno e ottobre. Questa specifica misura è rivolta a ville e agriturismi, e si concentra in particolare sulle province di Siena e Grosseto, che sono servite dai condotti di questo acquedotto. Questa decisione ha suscitato la rivolta da parte dei proprietari di agriturismi che vedono la stagione turistica a serio rischio per questa estate. La Cia – Agricoltori Italiani ha avuto modo di ascoltare l’opinione degli agricoltori, dalla quale è emersa la grande preoccupazione per “questa situazione assurda”. Gli agriturismi hanno fatto notare come “il divieto comunicato dall’Acquedotto del Fiora, nonostante sia a salvaguardia dell’ambiente, sia l’unico in Toscana ad aver posto delle regole così stringenti. Siena è, infatti, la prima provincia per strutture agrituristiche in Toscana, con più di mille stabilimenti di cui circa duecento dotati di piscina. La richiesta degli imprenditori agricoli è quella di rivedere la decisione dell’Acquedotto del Fiora per permettere di programmare la stagione estiva alle strutture, ogni giorno il ricambio di acqua è di una percentuale compresa tra l’1 e il 2%, corrispondenti a una vasca e mezzo in tutta la stagione turistica.
Si attuano misure di prevenzione anche in Trentino
Anche in Trentino Alto Adige si corre ai ripari, per lo stesso motivo ma con metodi diversi. Il governatore del Sud Tirolo, Arno Kompatscher, ha firmato un’ordinanza urgente per contenere il consumo d’acqua, visto il bassissimo livello di precipitazioni degli ultimi 18 mesi. La misura prevede uno stop alla produzione di neve artificiale per innevare le piste da sci. Il presidente della Provincia autonoma nell'ordinanza raccomanda a tutti, e in particolare agli agricoltori e ai proprietari di giardini e parchi, di usare l'acqua in modo parsimonioso. Dopo Pasqua, comunque, i comprensori sciistici chiuderanno i battenti, pertanto, il divieto di innevamento non andrà ad incidere sull'economia turistica.