La nave Roosevelt è ferma al largo di Guam a causa dei numerosi contagi da coronavirus a bordo La portaerei nucleare USS Theodore Roosevelt ha a bordo 4000 militari di cui più di cento risultati positivi al coronavirus. Sono stati effettuati i test e il comandante richiede lo sbarco per i negativi.
La lettera del comandante
Il comandante della portaerei nucleare USS Theodore Roosevelt, Brett E. Crozier, ha lanciato un appello per il suo equipaggio, fermo al largo di Guam, territorio statunitense in Micronesia. Crozier ha scritto una lettera di quattro pagine al Comando della Marina degli Stati Uniti, pubblicata sul San Francisco Chronicle, dove ha richiesto che i militari americani a bordo della portaerei nucleare Roosevelt, risultati negativi al tampone per il coronavirus, possano lasciare la nave per poter essere messi in quarantena per 14 giorni. Un gesto responsabile da parte del comandante che sta cercando di evitare il contagio di massa: infatti, sulla nave gli spazi sono limitati e, pertanto, non si dispone dei mezzi necessari per isolare i militari positivi al coronavirus. “Non siamo in guerra e non c’è bisogno che i marinai muoiano”. Queste sono le parole del comandante che sottolinea come la marina sia una risorsa molto preziosa che non deve essere abbandonata. Inoltre, il comandante Crozier, riconosce la difficoltà e il rischio che si corre nell’evacuare la maggioranza del personale ma lo ritiene un rischio necessario. In un post su Facebook, sulla pagina ufficiale USS Theodore Roosevelt, il comandante ha ringraziato le famiglie e gli amici per il loro continuo supporto verso i marinai a bordo e li ha rassicurati sottolineando che il team della Roosevelt sta collaborando con la base navale di Guam per poter sbarcare i marinai negativi al coronavirus. Inoltre, Crozier, ha tranquillizzato le famiglie spiegando che, a bordo, è stato disposto un servizio Wi-Fi così che tutti i marinai possano entrare in contatto con i loro cari. Infine, ha voluto esaltare il suo equipaggio che sta facendo tutto il necessario per mantenersi in salute ed evitare la diffusione del contagio comportandosi in maniera resiliente e professionale.
La risposta
John Aquilino, ammiraglio della flotta del Pacifico degli Stati Uniti, ha specificato di essere al corrente della lettera del comandante Crozier e della situazione sulla portaerei Roosevelt e che, insieme al suo team, si sta adoperando affinché, nei prossimi sette giorni, i marinai negativi al covid19 siano trasferiti a Guam dove dovranno rispettare lo stato di quarantena. Ha sottolineato, inoltre, che la maggior problematica che si sta trovando a dover fronteggiare, in questa situazione, è la mancanza di posti letto a Guam: si sta cercando un accordo con il governo del posto per vedere se è possibile trovare qualche sistemazione negli hotels. L’obiettivo è sbarcare i marinai a piccoli gruppi, sottoporli a un periodo di quarantena di 14 giorni successivamente ai quali fare un test per verificare la presenza o meno del contagio e, dopo aver igienizzato la nave, riportarli a bordo.
I marinai a bordo della Roosevelt
La lettera del comandante Crozier ha avuto un grande successo tra le fila dei marinai. Infatti, visto che i familiari hanno incominciato a diffonderla sui social media, molti di loro hanno potuto leggerla. Alcuni marinai della portaerei Roosevelt hanno confessato di essere rimasti molto colpiti dalle parole del loro comandante e dal suo interesse per il proprio equipaggio. È stato, inoltre, sottolineato il rischio che egli si è assunto nel rivolgersi direttamente alle autorità superiori con toni diretti.