Emilia Perez, da oggi nelle sale: ecco la recensione del film
09 gennaio 2025, ore 09:30 , agg. alle 10:26
Dopo il Festival di Cannes, la pellicola ha conquistato anche i Golden Globe e ora punta agli Oscar
Si parla, si canta, si balla e si spara. Si muore, si rinasce, si piange e si ride. Tutto questo è Emilia Perez, il nuovo film di Jacques Audiard che ha sbancato alla 77esima edizione del Festival di Cannes, portandosi a casa il Premio della giuria e quello per la migliore interpretazione femminile, attribuito contemporaneamente a Zoe Saldana, Karla Sofía Gascón, Selena Gomez e Adriana Paz. La pellicola, che ha trionfato anche durante la premiazione dei Golden Globe 2025, esce oggi 9 gennaio nelle sale italiane e si prepara alla conquista degli Oscar.
EMILIA PEREZ, LA TRAMA
Rita è un avvocato al servizio di un grande studio, più interessato a scagionare i criminali che a consegnarli alla giustizia. Un giorno riceve un'offerta del tutto inaspettata. Verrà chiamata ad aiutare un potente boss del cartello messicano della droga a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre. L’uomo ha in mente di attuare il progetto su cui lavora da anni: diventare la donna che ha sempre sognato di essere. Insoddisfatta del suo lavoro, Rita decide di accettare l’incarico, ignara del fatto che questa scelta cambierà per sempre la sua vita e quella di altre persone.
EMILIA PEREZ, UN FILM DI TRANSIZIONE TRA CINEMA, FORME E IDENTITÀ
Un ciclone improvviso che ha colto tutti di sorpresa. Un gioco di ingegno dove si vede chiaramente la grande abilità di Jacques Audiard, regista 72enne che ha già vinto tanto ma che non sembra aver perso smalto, anzi. Con questa pellicola crea una perfetta amalgama di generi, diversi tra loro ma che con maestria riescono a coesistere brillantemente. È un film di transizione e sulla transizione dove il tema dell'identità di genere viene trattato attraverso il musical e la commedia. Emilia Perez porta avanti e allo stesso tempo rinnova le traiettorie del cinema del suo regista, creando una fusione perfetta in tra il musical, che esplode in modo naturale nel corso del film, con la commedia, il gangster movie sul narcotraffico e il dramma, senza perdere di vista anche la tematica LGBTQ+. Tutti questi generi riescono ad essere perfettamente credibili, sia nella forma che nella sostanza, senza pestarsi i piedi a vicenda. Anzi, probabilmente riescono addirittura a valorizzarsi. Si tratta di un melodramma ricercato, pieno di costumi favolosi, costellato di momenti di caustico umorismo e incantevolmente stravagante.
Un film che, esattamente come avviene ad uno dei protagonisti, cambia pelle sotto i nostri occhi, reinventandosi costantemente e aprendo a scenari sempre inediti. Ma Emilia Perez è anche una riflessione sulla voce e su come essa riesca quasi ad avere un ruolo identitario, come fosse un tratto distintivo da cui non si può scappare, pur cambiando pelle e corpo. Tra le maglie del racconto, si cela anche una lettura squisitamente politica, sia sulla società in senso lato, che sul ruolo della donna nello scenario contemporaneo. Un racconto di lotta contro gli stereotipi e le ingiustizie, ma anche un film che offre scene in discoteca che sembrano superficiali, ma che in realtà sono cariche di significato. Basta uno sguardo tra due donne oppure un karaoke di Selena Gomez per esprimere tutto ciò che provano. Corpi fragili, identità forti e complesse, che esplodono in modo potente sullo schermo. Non è facile creare tutto questo risultando credibile, far riflettere lo spettatore mentre viene travolto da un numero musicale, oppure innestare una profonda analisi sulla contemporaneità mentre si è nel bel mezzo di una sparatoria. Jacques Audiard ci è riuscito e il risultato è un film potente che forse ha non eguali.
Emilia Perez possiede tutto, pur non assomigliando a nulla.