Enrico Letta a RTL 102.5: “Meloni è sulla linea di Trump, lui è finito molto male. Vorrei che le situazioni nel nostro Paese fossero diverse"

Enrico Letta a RTL 102.5: “Meloni è sulla linea di Trump, lui è finito molto male. Vorrei che le situazioni nel nostro Paese fossero diverse"

Enrico Letta a RTL 102.5: “Meloni è sulla linea di Trump, lui è finito molto male. Vorrei che le situazioni nel nostro Paese fossero diverse"


Il segretario del PD, Enrico Letta, è stato ospite questa mattina in Non Stop News con Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Lo Nigro

LO SCAMBIO TRA LETTA E MELONI

Ho visto che son state postate delle foto nelle quali siamo attorno a un tavolo con un ombrellone sopra. Mi dispiace moltissimo deludere la curiosità, ma l’unico tema di cui abbiamo parlato è stato quello del modo in cui abbiamo organizzato il dibattito. C’era il direttore de Il Corriere della Sera, Luciano Fontana, che ci diceva con quale modalità con cui si sarebbe svolto il dibattito, l’ordine alfabetico, le tre domande. In verità era giusto che ci fosse un momento in cui ognuno fosse consapevole di quale erano le regole del gioco ieri, ognuno aveva quattro minuti per rispondere alle domande. Quasi tutti siamo stati sui temi delle domande poste. Un dibattito utile e importante. Sono rimasto colpito dal fatto che la platea non abbia apprezzato la proposta che ho fatto e che rilancio da qui: la proposta che l’Italia cambi il suo sistema di obbligo scolastico e lo estenda. Dobbiamo avere un obbligo scolastico che dia più copertura, come capita in tutti gli altri Paesi Europei. Il problema educativo dell’Italia vuol dire estendere l’obbligo scolastico e pagare gli insegnanti come la media degli altri Paesi europei. Il nostro programma vuole in cinque anni poter pagare gli insegnanti come capita nella media degli altri Paesi europei, non come oggi in cui vengono assunti e le progressioni di carriera sono bassissime e finiscono in un modo imbarazzante”.

LETTA E CALENDA

Per me è una pagina voltata, guardo avanti, nessun rimpianto. Abbiamo una coalizione che comprende coloro che stavano in quella lista, Più Europa è oggi con noi, capitanata da Emma Bonino. Sono convinto che sarà una bella campagna elettorale, penso sia una pagina completamente voltata e guardo avanti”.

LETTA E CONTE

Cosa è successo in Sicilia? “Quando si fanno le primarie e votano trentamila persone e i tre candidati dicono che staranno insieme e lo dicono in tutti i modi e poi, per motivi incomprensibili, si tradisce il patto con i cittadini che hanno votato le primarie, io penso che una parola tradita agli elettori sia un danno per gli elettori. A me piace una politica che ritrova credibilità in un rapporto in cui la parola data conta, in cui ci si stringe la mano e si va avanti. Sono molto perplesso sul fatto che il levantinismo della nostra politica sia qualcosa che alla lunga paghi”.

LETTA E LA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI

Esiste un’agenda Draghi? Lo stesso premier dice che non è così. “Penso che abbia ragione Draghi. C’è stato un programma di governo che è stato utile e importante, l’Italia ha fatto passi avanti significativi anche in campo sociale. La riforma degli ammortizzatori sociali estesi anche alle piccole e medie imprese, cosa che prima non esisteva. Tutto un programma che è finalizzato a eliminare le sacche di precarietà del mercato di lavoro, rendere possibile che un primo lavoro non sia uno stage gratuito e poi questo piano importante, la riduzione delle tasse sul lavoro con l’obiettivo di liberare risorse per dare una mensilità in più alla fine di quest’anno. Aver fatto cadere il governo Draghi, da parte di Conte, Berlusconi e Salvini ha voluto dire togliere a lavoratori e lavoratrici italiani questa possibilità. L’agenda Draghi sono le cose che il governo ha fatto in quest’anno e mezzo, il governo però aveva una maggioranza particolare in cui c’era la Lega. Il governo non ha potuto fare cose per noi importanti, ad esempio una legislazione nel campo della cittadinanza ai figli degli immigrati che fanno la scuola in Italia per un lungo tratto di formazione che sono da integrare completamente, oppure il tema di una norma sul tema del fine vita che la destra non ha voluto approvare preferendo che non ci fosse nessuna normativa, oppure affossare il DDL Zan contro i crimini d’odio. Ho citato tre temi che non facevano parte del perimetro del lavoro del governo perché la Lega non voleva che così fosse. Si parte da quello che il governo ha fatto, però poi ci sono tante cose che non ne facevano parte”.

COME SI FINANZIANO I PROVVEDIMENTI?

Il tema della riduzione delle tasse sul lavoro sarebbe stata autofinanziata dall’andamento positivo dell’economia, è evidente che su questi temi c’è una grande questione ovvero continuare i risultati positivi della lotta all’evasione fiscale. Questo sta dando dei risultati importanti. Oggi c’è da fare un passo in più, secondo me sul tema del caro bollette dell’energia, fare un intervento che vada oltre quello che si è fatto fino ad ora”.
Lei ha parlato di un piano di risparmio energetico. “Non penso che si debba arrivare a livello della Germania che ha messo un piano di razionamento energetico pesante. Credo che il governo possa introdurre un piano di risparmio energetico secondo le linee create. Il tema del calore degli uffici è uno dei fondamentali. Sappiamo quanto gli uffici pubblici in Italia sono importanti. Però voglio citare una seconda questione senza costi, ovvero la questione del prezzo amministrato per l’energia elettrica in Italia per i prossimi dodici mesi. Si è parlato del tetto del gas a livello europeo, a livello nazionale italiano il mercato è organizzato attraverso un accoppiamento delle fonti fossili e rinnovabili. Siccome in questo caso le fonti fossili sono schizzate altissime, questo ha tirato su anche il costo delle rinnovabili in modo abnorme. Chi produce rinnovabili sta facendo profitti pazzeschi a carico dei cittadini e delle imprese. Di rinnovabili oggi viene prodotta quasi la metà della nostra produzione elettrica, è assurdo che questo abbia il prezzo del gas russo. La mia proposta è che si intervenga con un provvedimento di legge che cambi queste regole, abbassi il costo delle rinnovabili e questo di per sé ridurrebbe a un terzo le bollette”.

IL TEMA DEL PRESIDENZIALISMO

Giorgia Meloni ha commentato che dunque la Francia è impresentabile? “Proprio perché ho vissuto in Francia alcuni anni so che lì c’è molto dibattito su un sistema che ha una grande scorciatoia, cioè che per cinque anni assegna tutto il potere a una persona, ma è molto problematico. La problematicità nasce dal fatto che il Parlamento è il luogo in cui tutti sono rappresentati e tiene uniti tutti. Sono favorevole a un’evoluzione del nostro sistema ma sono contrario alla logica tipica della destra italiana della scorciatoia, cioè di dire che vogliamo l’uomo o la donna forte al comando. Non ha funzionato così. Berlusconi per anni ci ha fatto credere che questa era la logica, lui ha fatto un finto presidenzialismo di fatto provando a centrare su di sé tutto. L’ultimo governo Berlusconi, in cui la Meloni era ministro delle politiche giovanili, è il governo che ha portato quasi in default d’Italia. E aggiungo anche che la disoccupazione giovanile in quegli anni passò al 31% quando la Meloni era ministro. Ciò per dire che queste forme di presidenzialismo sono una finta, danno un’idea che qualcuno comandi ma il nostro sistema è molto più complesso”.

IL NOME DI LETTA NEL SIMBOLO

Il tema del nome sul simbolo lo dico per un motivo semplice. Siamo a un sistema a partiti personali, ognuno si fa il suo, poi finisce, se ne va e ne fa un altro. Avete mai visto in altri Paesi europei i partiti politici ridotti al comitato elettorale del proprietario del partito? Purtroppo il modello Berlusconi ha preso piede in Italia e tutti si fanno prendere la mano da questo modello. Riconosco a Berlusconi che è riuscito a far passare un modello per il quale uno si fa il suo partito. Noi siamo l’unico partito che ha approvato le liste attraverso un dibattito di duecento persone. La politica è consenso, dibattito, minoranza e maggioranza, non è uno che fa le sue scelte”. Alla fine lo farebbe il premier? “Se me lo chiedono, lo faccio”.

LA FLAT TAX

La flat tax estesa a tutti è contro la costituzione, che dice che chi più ha più deve contribuire. La flat tax è fatta per aiutare i più ricchi per come l’hanno pensata. Noi vogliamo una tassazione che aiuti i più deboli. Il fatto che stiano criticando la nostra proposta, che chiede ai bilionari italiani di dare un contributo attraverso la tassa di successione, dà l’idea del meccanismo con cui loro aiutano i ricchi. La destra italiana vuole proteggere i ricchi. Per noi le tasse devono scendere per i lavoratori e lavoratrici. Il nostro programma è sulla riduzione delle tasse del lavoro e perché una mensilità in più alla fine dell’anno con una riduzione shock delle tasse sul lavoro in Italia non si è mai vista. Quello è il vero intervento di riduzione fiscale, quello proposto da Salvini aiuta le fasce più ricche della popolazione e ha un costo sociale enorme. Su questo sono netto nel dire che la nostra proposta di riduzione fiscale è più equa. Se il costo del lavoro è più basso si è più invogliati a dare contratti stabili”.

#WLEDEVIANZE

Questo hashtag era una forma di ironia? “Sono molto convinto che la diversità sia una ricchezza, ecco il punto di partenza. Reagisco ogni volta che sento la logica del dobbiamo essere tutti uguali secondo criteri che stabiliamo dall’alto. Io dico che per me diversità vuol dire ricchezza, fa parte della nostra idea sul tema dei diritti. Quando diciamo che nel nostro Paese c’è bisogno che ogni cittadino sia in grado di vivere secondo il principio di libertà e che nessuno sia discriminato, per me c’è un’idea in cui le discriminazioni possono anche essere legittime, dall’altra ogni cittadino è portatore di diritti. Questo vale per i diritti civili ma anche per quelli sociali. L’intervento sociale più importante di tutti è il tema dei giovani che oggi sono mantenuti da una situazione di precarietà. C’è bisogno di dare diritti alle persone. Per noi il primo lavoro deve essere pagato, le nostre proposte eliminano stage gratuiti, per me questo vuol dire aiutare una società fatta di persone in cui i diritti sono fondamentali. In un tempo in cui la questione ambientale sta rovesciando tutto, sta aumentando le disuguaglianze, stiamo facendo una campagna elettorale nella quale non ci rendiamo conto che il clima la sta condizionando. Le cose si possono fare solo la sera tardi. Il tema del cambio climatico è entrato nella nostra società e deve entrare nelle nostre campagne elettorali. Le ultime due settimane di campagna elettorale le farò con un minibus elettrico anche per denunciare che il nostro Paese sia arretrato su questo e che sia molto faticoso girare per l’Italia con un mezzo elettrico”.

LA VICENDA DI PIACENZA

In queste ore c’è chi dice che andrebbe aperta un’indagine nei confronti di Giorgia Meloni. “Penso che sia stato gravissimo ciò che Giorgia Meloni e la destra hanno fatto su quello stupro. Clamoroso il fatto che i social abbiano ritirato quel video e abbiano cancellato gli stessi post di Meloni, aspirante leader del nostro Paese che si fa cogliere a violare le regole su una questione così fondamentale in cui c’è il diritto delle persone. Abbiamo ascoltato ieri le persone della vittima, credo che tutti dobbiamo esprimere solidarietà nei confronti di questa donna ucraina vittima di un reato gravissimo che si è trovata al centro dell’attenzione morbosa del Paese perché è stata usata per la campagna elettorale. Non sono un giudice e non sono io a dover decidere. Per me la sanzione di opinione pubblica e reputazione data su questa vicenda è immensa. Non si può essere candidato leader del Paese nel momento in cui si usa uno strumento così abietto che mette alla gogna le persone, non rispetta i loro diritti e usa strumentalmente un fatto drammatico come quello. Penso sia gravissimo quello che è accaduto e successo. Gravissima anche la sottovalutazione. I social lo fecero anche con Trump, anche lì oscurarono i suoi post. Meloni è sulla linea di Trump, e lui è finito molto male. Vorrei che le situazioni nel nostro Paese fossero diverse”.
I giornali dicono che i duelli tv non si faranno più. “Non ne ho idea. Sono pronto a confrontarmi, a fare campagna elettorale parlando di tutto con tutti. Penso che sia molto importante che ci sia la possibilità per i cittadini di ascoltare e di dare un voto che sia ponderato”. Ieri non c’era il M5S, Conte dice che non sono stati invitati. “Io sono stato invitato, dovete parlare con gli organizzatori”.



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