Enrico Ruggeri in collegamento con RTL 102.5: “Non possiamo per la paura di morire impedirci di vivere”
Enrico Ruggeri in collegamento con RTL 102.5: “Non possiamo per la paura di morire impedirci di vivere”
01 maggio 2020, ore 20:00
Il cantautore ha raccontato di una quarantena all’insegna dell’ottimismo, dove recuperare il tempo perso. Non è mancata la solidarietà agli addetti ai lavori del mondo dello spettacolo
Enrico Ruggeri non si smentisce mai e ha lanciato l’appuntamento di oggi in compagnia degli ascoltatori di RTL 102.5 all’insegna dell’ironia: “Sto bene e se mi sentite tossire è perché tossisco da quarant'anni” ha precisato ironico, facendo riferimento al fatto che al giorno d’oggi, a causa dell’emergenza coronavirus, un qualsiasi comportamento quale un colpo di tosse od uno starnuto, getta chiunque nel panico. A proposito di coronavirus, la quarantena imposta è stata trasformata da Ruggeri in un’opportunità, come da lui spiegato: “La mia quarantena prosegue come quella di tutti e cerco di mettere a frutto il tempo – ha raccontato il cantautore, ribadendo quanto già consigliato ai suoi fan – scrivo, leggo e faccio tutte quelle cose che non riuscivo a fare prima”. Tra i consigli di Ruggeri aprire quel famoso cassetto e riordinarlo, riprendere quel libro lasciato a pagina venti e ancora, chiamare quell’amico che non senti da troppo tempo. “Cerco di rendere più piacevole il presente ed il passato incompiuto” ha chiosato Enrico.
Il nuovo progetto discografico
“Una storia da cantare” non solo è il programma di successo andato in onda su Rai 1 e condotto da Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero, ma da oggi è anche il nuovo inedito del cantautore. “Prima una trasmissione, poi una canzone e adesso anche un video – ha spiegato Ruggeri – a cui ha partecipato la band e anche la stessa Bianca, tutti a distanza, seguendo i crismi che questo periodo impone”.
“Il vinile è per intenditori, come bere Champagne”
La prima telefonata è arrivata dalla Calabria ed Enrico Ruggeri non ha perso l’occasione per sottolineare la stima nei confronti della Regione: “Mando un abbraccio alla Calabria, la prima Regione che si sta svegliando con molto coraggio per dire che si deve ripartire”. Un ascoltatore ha fatto tornare Ruggeri sul tema vinile e piattaforme digitali: “La musica è in continua evoluzione e se dovessi fare un disco dovrò riflettere sulla destinazione da dargli – ha detto il cantautore, sottolineando la sua visione delle cose – c’è chi preferisce le piattaforme digitali e quindi bere acqua fresca, che per fortuna ci disseta, ma chi preferisce i vini di classe sceglie il vinile”.
“I duetti nascono spontaneamente, sulla base di un’amicizia”
E’ una carriera di successi quelli di Enrico Ruggeri, sia con i Decibel, il gruppo musicale nato nel 1977 e con cui, nel 2018 è tornato al Festival di Sanremo, sia da solista. Diverse anche le collaborazioni che ha siglato nel suo percorso artistico, ma di cui ha un’idea precisa: “Faccio in modo che le collaborazioni nascano spontaneamente, sono per me il frutto di un amicizia, di un rapporto solido, non devono essere costruite dai manager e dalle case discografiche per fini di mercato – ha chiarito il cantante, ricordando come è nata l’ultima collaborazione, quella con Ermal Meta – siamo molto amici, questo per me significa un duetto fatto bene, con il cuore e con onestà nei confronti del pubblico”. L’auspicio è “che nascano tanti nuovi rapporti di amicizia” ha detto Enrico Ruggeri, in risposta ai tanti fan che lo vorrebbero vedere impegnato in nuovi duetti.
“Torneremo a suonare prima di quanto pensiamo”
Il cantautore è fiducioso e la stessa fiducia vuole trasmetterla a chi lo segue. “Sono fiducioso del fatto che le cose ripartiranno prima di quanto ci aspettiamo – ha affermato, ipotizzando alternative allo stadio che non favorirebbe di certo il distanziamento sociale richiesto - ma se prevedi un palasport con sedie distanziate e rispetti tutte le procedure prescritte, secondo me si potrà tornare a suonare” ha detto Enrico, che si è congedato con un saluto che suona di appello: “Tenete duro, spero che le cose si sblocchino presto. La gente è esasperata. Non possiamo per la paura di morire impedirci di vivere”. Nella giornata dei lavoratori, oggi Primo maggio, non poteva mancare il ricordo di tutti coloro i quali lavorano dietro le quinte: “Un abbraccio a tutti quelli che stanno dietro al palco e che vi danno la possibilità di farvi vivere un bel concerto” ha concluso Enrico Ruggeri.