Entro fine marzo arriveranno in Italia sette milioni di dosi di vaccino anti-Covid

Entro fine marzo arriveranno in Italia sette milioni di dosi di vaccino anti-Covid

Entro fine marzo arriveranno in Italia sette milioni di dosi di vaccino anti-Covid


06 marzo 2021, ore 08:00
agg. 23 giugno 2023, ore 15:43

Ieri prima riunione dei vertici della struttura d'emergenza scelti dal premier Mario Draghi

In Italia arriveranno entro fine marzo altri 7 milioni di dosi di vaccini - fino a 68 milioni entro luglio - e la campagna di somministrazione dovrà accelerare con decisione, passando dal criterio delle categorie a quello delle fasce d'età, e costruendo una rete di 'hub' capillare ed efficace. È  il senso di una giornata che ha visto la prima riunione tra i nuovi vertici della struttura dell'emergenza scelti da Mario Draghi, il commissario Francesco Figliuolo e il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, i ministri Mariastella Gelmini e Roberto Speranza e le Regioni. Queste ultime avranno a disposizione una "scorta di solidarietà" da usare nelle zone a più alto contagio in caso di penuria, ha promesso il ministro della Salute Speranza. L'accantonamento potrebbe essere dell' 1-2% delle dosi.


Le richieste dei governatori in merito alla campagna vaccinale italiana

I governatori, tra i quali è tornato in videoconferenza il campano Vincenzo De Luca, hanno chiesto di "autorizzare nuovi vaccini da affiancare a quelli già utilizzati" - ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, - è di fare chiarezza su fasce d'età e priorità delle vaccinazioni. Insomma vogliono sapere chi e quando vaccinare, visto che per ora si è andati in ordine sparso. "Una regia unica nazionale per individuare le strutture adatte come gli auditorium, le palestre, i palazzetti dello sport" per vaccinare è stata invocata dal presidente dell'Associazione Comuni (Anci) Antonio Decaro. Per il generale Figliuolo, incoraggiato in collegamento dal predecessore Domenico Arcuri, che ha salutato i partecipanti, il problema è innanzitutto il trasporto delle dosi "nell'ultimo miglio" sul territorio e la gestione dei punti di somministrazione. Gli hot spot vaccinali vanno incrementati, ha spiegato, usando ogni possibilità: siti produttivi, strutture della Protezione civile e della Difesa. Speranza ha rilanciato poi l'idea del 'fondo di solidarietà', una scorta di dosi destinate alle Regioni in difficoltà. Ma la direzione della campagna vaccinale è stata indicata da Gianni Rezza dell'Istituto superiore di sanità (Iss): "A mano mano che avremo più dosi verrà meno il criterio delle categorie e si offrirà il vaccino alla popolazione intera in modo più flessibile". 

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