18 novembre 2024, ore 19:04 , agg. alle 19:54
Le vittime erano al loro primo giorno di lavoro. A saltare in aria il piano rialzato di una casa, nel napoletano, adibita a fabbrica e deposito illegale di fuochi d'artificio. Sindaco di Ercolano, nessuna richiesta di autorizzazione
Un’immane tragedia quella avvenuta nell’esplosione di una fabbrica illegale di fuochi d’artificio dove sono morti un 18enne e due gemelle di 26 anni, tutti e tre al loro primo giorno di lavoro. Dalle indagini pare che la casa fosse stata adibita a deposito e fabbrica abusiva di fuochi d'artificio, secondo una testimone che conosceva una delle vittime, aperta solo nello scorso week end in vista delle prossime festività. Tre giovanissime vite spezzate, a scandire il lavoro dei soccorritori le urla dei familiari delle vittime e per terra un tappeto di macerie. Non risulterebbero altri dispersi tuttavia le ricerche proseguiranno anche con l’aiuto dei cani. Alcuni video mostrano l’enorme nuvola di fumo bianco visibile a chilometri di distanza da contrada Patacca, a Ercolano. Una scena di devastazione e dolore. Non sono mai arrivate richieste di autorizzazioni, afferma il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto. Dei giovani non possono morire così, ha concluso il sindaco.
CONOSCENTE, LE VITTIME AL PRIMO GIORNO DI LAVORO
I tre giovani, stando a quanto riferisce una conoscente di una delle vittime, avevano iniziato oggi a lavorare nella fabbrica abusiva che era stata aperta lo scorso week end per preparare, stoccare e quindi rivendere i fuochi in vista delle festività natalizie e per il Capodanno. La signora Anna Campagna, riportano i cronisti sul posto, ha riferito che all'interno c'erano il genero di 18 anni e due ragazze che hanno tra i 18 e i 20 anni e che non conosce (testimonianza che non collima con le prime notizie che parlano di due sorelle, gemelle, 26enni). Da quello che sappiamo non c'erano altre persone all'interno del capannone perché mio genero ci ha chiamato alle 13 dicendoci che stava mangiando un panino con le due ragazze e che non c'erano altre persone con loro. Era il primo giorno di lavoro per tutti e tre. La signora aggiunge “Non so chi la gestisca, so solo che stamattina sono andati a prenderlo all'esterno di un bar per avviarlo al lavoro”.
SINDACO, DEVASTAZIONE E DOLORE
"Una scena di devastazione e dolore. Non sono mai arrivate richieste di autorizzazioni", afferma il sindaco di Ercolano, Ciro Bonajuto. Dei giovani non possono morire così, dobbiamo insegnare ai giovani che la via maestra è quella del rispetto delle regole. Non deve mai più accadere una cosa del genere, ha concluso il sindaco.