Eredità Agnelli, la magistratura di Torino ha sequestrato, preventivamente, 74 milioni di euro
21 settembre 2024, ore 08:00
La difesa dei fratelli Elkann, noi estranei alle accuse, secondo i legali la ricostruzione della procura non è condivisibile
La magistratura di Torino ha ordinato il sequestro preventivo di 74,8 milioni euro nell'ambito dell'inchiesta che ruota intorno all'eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento, che è stato firmato da un gip del tribunale su richiesta della procura subalpina, è a carico dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, del commercialista di famiglia Gianluca Ferrero, del notaio svizzero Urs Von Grunigen. I reati ipotizzati dalla magistratura di Torino sono la dichiarazione fraudolenta e la truffa ai danni dello Stato.
Il fascicolo
La vicenda dell'eredità Agnelli riguarda il patrimonio e la successione ereditaria di Marella Caracciolo, vedova dell'Avvocato, morta a 92 anni nel febbraio del 2019. Secondo i pubblici ministeri dal 2010 la donna ha abitato stabilmente in Italia, anche se sarebbe risultata residente in Svizzera per nascondere i suoi averi al fisco italiano.
La somma
Ma come si è arrivati a quantificare la somma di 74,8 milioni? una prima ipotesi è quella della presunta evasione dell'Irpef per circa 42,8 milioni sulla rendita vitalizia che percepiva periodicamente Marella Caracciolo (quasi 29 milioni fra il 2015 e il 2019) e su redditi di capitale (116 milioni) che sono i proventi da attività finanziarie di trust con sede alle Bahamas. La seconda è quella sulle analisi sulla massa ereditaria, stimata in circa 800 milioni di euro. all'interno di questa cifra ci sono le quote di un fondo di investimento lussemburghese, il patrimonio di una società sempre del Lussemburgo, le spartizioni post mortem fra eredi di quadri, opere d'arte e gioielli considerati di notevole valore. Anche in questo caso si ipotizza il mancato versamento in Italia dell'imposta di successione. Trbuti per circa 32 milioni di euro.
La difesa degli Elkann
Secondo lo staff legale dei fratelli Elkann "il sequestro eseguito in questi giorni è un passaggio procedurale che non comporta alcun accertamento di responsabilità dei loro assistiti. Peraltro, non soddisfa i requisiti previsti dalla legge perché, tra l'altro, non c'è mai stato alcun rischio di dispersione dei beni". Gli avvocati affermano ancora che "le circostanze di fatto come ricostruite dalla Procura non sono condivisibili, e restiamo convinti di poter dimostrare l'estraneità dei nostri assistiti ai fatti addebitati".
L'inchiesta
L'inchiesta è nata da un esposto presentato a Torino il 23 dicembre 2022 da Margherita Agnelli, figlia di Marella e mamma di John, Lapo e Ginevra Elkann. Da decenni la donna combatte una dura battaglia legale sull'eredità del padre e sui suoi strascichi. Sullo sfondo resta il controllo di Dicembre, la cassaforte di famiglia da cui dipendono tutte le società del gruppo. Finora Margherita non ha avuto successo. Ora però gli accertamenti condotti dai pm subalpini sembrano avere confortato almeno una delle sue tesi, quella che la residenza svizzera di Marella era fittizia.