Erica Mou, Riparto da me stessa

Erica Mou: "Riparto da me stessa"

Erica Mou: "Riparto da me stessa"


04 settembre 2015, ore 08:00 , agg. alle 18:12

Conclusa l'esperienza con Sugar la cantautrice pugliese rivoluziona il suo mondo

Dopo aver lanciato il singolo "Ho Scelto Te", la cantautrice pugliese Erica Mou torna con il quarto album "Tienimi il posto". Ma c'è una novità. Il nuovo progetto discografico è svincolato dalla vecchia etichetta Sugar ed è totalmente indipendente: prodotto da Auand Records con il sostegno di Puglia Sounds e distribuito da Artist First. Per la prima volta la produzione artistica è curata dalla stessa Erica, insieme ai suoi musicisti. Una nuova linfa artistica per un nuovo percorso: "Stavano cambiando talmente tante cose nella mia vita personale e professionale, che ho deciso di approfittare e dare una svolta radicale a tutto!", spiega Erica a Rtl.it.
Momenti di cambiamenti per Erica, dalla Sugar alla produzione indipendente. Cosa ti ha spinto a rivoluzionare il tuo mondo?
Ho lasciato la Puglia e mi sono trasferita a Roma. Poi ho trascorso un mese in assoluto silenzio per curare la voce. E quando ho sentito che con la Sugar era finito un ciclo, mi sono sentita pronta a lanciarmi nella produzione di questo disco solo con le mie forze, però insieme a una nuova 'squadra fortissimi' di lavoro.

Quali sono stati i processi creativi per "Tienimi il posto”?
La vita. La scrittura. La selezione dei brani. Ho convocato una “giuria popolare” di amici e parenti per far votare le loro canzoni preferite. Praticamente ho organizzato un Sanremo domestico con i provini che avevo composto. E poi ci sono state un paio di settimane fondamentali, in cui mi sono chiusa in salotto insieme ai miei musicisti in Puglia. Abbiamo mangiato, dormito e suonato in quella stanza, facendoci venire tante idee sugli arrangiamenti delle canzoni e registrando dei provini live. Poi sono arrivate le nottate romane a smontare e rimontare i pezzi. Lo studio di registrazione. Mix. Mastering. Grafica. Felicità. E a un certo punto era già passato un anno.

Si parla molto della memoria e del passato in questi brani, è un atteggiamento dolce o malinconico?
La dolcezza e la malinconia, personalmente, non le sento mai in contrasto. Questo è un disco che parla di separazione, da tante cose e persone. E quando ci si separa, si perde, si cambia, abbiamo il dovere di andare avanti senza scordare mai. Cerco di essere ancorata al futuro, anche mentre ricordo.

I "Biscotti rotti" cosa rappresentano per te?
Una piccola mania. Prima di mangiare i biscotti, tendo sempre a spezzarli e ho scoperto di non essere la sola ad avere questo genere di strane abitudini! Nella canzone questa immagine diventa un inno alla frastagliata unicità dell’imperfezione.

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