Esattamente un anno fa l'incidente ad Alex Zanardi, "non abbiamo perso la speranza", dicono la moglie e il figlio
Esattamente un anno fa l'incidente ad Alex Zanardi, "non abbiamo perso la speranza", dicono la moglie e il figlio
19 giugno 2021, ore 10:00
Il campione paralimpico è ricoverato in ospedale a Vicenza, secondo i medici veneti ha compiuto piccoli miglioramenti, ma la riabilitazione sarà ancora molto lunga
“Noi la speranza non l’abbiamo mai persa, nemmeno ora. La sua fibra è sempre la stessa, quella di un uomo che non si è mai arreso di fronte a nulla” : questo il messaggio che, ad un anno esatto dall’incidente di Alex Zanardi, la moglie Daniela Manni e il figlio Niccolò hanno voluto lanciare. Il campione paralimpico, dopo una decina di interventi chirurgici, è ricoverato nell’unità spinale e unità gravi cerebrolesioni dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. Secondo i medici ha compiuto piccoli passi in avanti. Le sedute di riabilitazione avvengono anche in poltrona e non solo più disteso sul letto. Il cammino, però, è ancora lungo, dicono gli esperti, Zanardi è un uomo vigile, ma con l’interazione ridotta al minimo.
Quel maledetto 19 giugno del 2020
Si legge nella ricostruzione degli inquirenti, riportata dall'AdnKronos: il 19 giugno del 2020 l'ex campione di Formula 1 e atleta paralimpico è rimasto gravemente ferito, andandosi a schiantare, frontalmente, contro un camion. Durante una manifestazione di solidarietà, che stava girando l'Italia, organizzata dalla sua Obiettivo 3, una onlus che si occupa di avviamento e sostegno allo sport per atleti disabili, Alex Zanardi con l'handbike percorreva la strada provinciale 146 nel comune di Pienza, in provincia di Siena. Nei pressi del bivio per la località Sant'Anna in Camprena, all'improvviso, in direzione opposta, arrivò un autocarro guidato da Marco Ciacci, 46 anni, residente a Castelnuovo Berardenga. Pochi istanti dopo, il campione, dopo aver perso l'equilibrio, si ritrovò sbalzato contro il paraurti del tir, procurandosi fratture multiple al volto e alla testa.
Le indagini sull'incidente continuano
Secondo il procuratore senese, Vitello, che ha chiesto l'archiviazione, "l'autista dell'autocarro viaggiava ad una velocità moderata e comunque ampiamente al di sotto del limite di velocità previsto su quel tratto di strada e reagì prontamente alla vista del ciclista, mettendo in atto una manovra di emergenza, sterzando verso il margine destro della carreggiata, per allontanarsi dalla linea di mezzeria e cercare di evitare l'impatto con l'handbike condotta da Zanardi; impatto che sfortunatamente si verificava interamente all'interno della corsia di pertinenza dell'autoarticolato".
Versione contestata dalla famiglia
Una ricostruzione contestata dalla famiglia Zanardi, tramite il suo legale di fiducia, l'avvocato padovano Carlo Covi, che davanti al gip del Tribunale di Siena ha richiesto "un'integrazione istruttoria", ovvero di riaprire le indagini con ulteriori accertamenti tecnici sulla dinamica dell'incidente, ed ha reclamato anche l'imputazione coatta per il camionista indagato. "Il processo non si vuole fare e allora spero di trovare procure ugualmente garantiste quando difendo gli imputati", ha detto l'avvocato Covi, commentando la richiesta di archiviazione della Procura. "Chiediamo al giudice un'attenta valutazione, si faccia un processo per accertare i fatti. Se c'è una linea continua non si può invadere e ci sono le foto che testimoniano che il camion ha invaso la linea con le ruote anteriori". Tutte le parti sono in attesa del verdetto del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siena, Ilaria Cornetti, che al termine dell'udienza del 26 maggio si è riservata la decisione sulla richiesta di archiviazione. Da parte sua l'avvocato grossetano Massimiliano Arcioni, legale dell'autista, ha chiesto al giudice di accogliere la richiesta di archiviazione così come formulata dalla Procura.